L'ondata di atti intimidatori fa riemergere le criticità più volte denunciate: la mancanza di un presidio di giustizia dopo la soppressione del tribunale di Rossano e la necessità urgente di un potenziamento delle forze dell'ordine
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L'arco jonico calabrese è attualmente alle prese con una crescente ondata di violenza e intimidazioni, evidenziando lacune nella sicurezza e nella presenza statale. Gli attacchi incendiari contro autoveicoli di figure pubbliche e imprenditori sono solo la punta dell'iceberg di una situazione che richiede azioni tempestive e incisive. Il Comitato della Magna Graecia per il riconoscimento di Corigliano-Rossano come capoluogo, insieme a Crotone, ha lanciato un appello pressante al Governo, evidenziando l'inadeguatezza delle forze dell'ordine nell'area jonica.
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Il territorio esteso e densamente popolato richiede urgentemente un potenziamento delle forze dell'ordine. Attualmente, la giurisdizione è affidata a un reparto territoriale dei carabinieri e a un commissariato con personale insufficiente rispetto alle necessità della popolazione. Il Comitato chiede un intervento simile a quello effettuato per Caivano, sottolineando la necessità di un presidio di polizia a Cirò Marina, con l'elevazione a primo dirigente della postazione sibarita. La disparità attuale nella presenza delle forze dell'ordine tra territori meno popolati e quelli con minori problemi di sicurezza è evidente e sottolinea l'urgenza di un intervento mirato nell'arco jonico.
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La situazione di alta densità criminale è ulteriormente aggravata dalla mancanza di un presidio di giustizia lungo la costa da Crotone a Taranto. Il Comitato esorta le istituzioni a non sottovalutare questa realtà, evidenziando il rischio per la sicurezza dei cittadini e lo sviluppo economico e sociale del territorio. Il movimento chiede un intervento deciso del Governo, sottolineando l'importanza di un decreto ad hoc per rafforzare la presenza delle forze dell'ordine nella Sibaritide e la riapertura di un tribunale. Questo intervento dovrebbe comprendere l'aumento degli organici, il potenziamento delle attività di prevenzione e repressione dei reati, e iniziative di sensibilizzazione sulla legalità e cittadinanza. Solo un impegno congiunto può affrontare la crisi della legalità nell'arco jonico, contribuendo a un futuro più sicuro e prospero per la regione.