A Belvedere Marittimo non si corre alcun rischio di contagio da Coronavirus, anche perché nessuno dei suoi abitanti ne presenta i sintomi. Parola del sindaco Vincenzo Cascini, che questa mattina in una intervista rilasciata alla nostra redazione è intervenuto in merito alle notizie circolate ieri sul tardo pomeriggio.

Due cittadini orientali di 39 e 48 anni, da tempo residenti nella cittadina tirrenica, quattro giorni fa sono rientrati dalla Cina senza essersi sottoposti ai dovuti controlli sanitari e la notizia, rivelata dalla figlia della donna, aveva generato il panico.

I due, quindi, sono stati trasportati nel reparto Malattie infettive dell'ospedale di Cosenza, dove sono risultati negativi a qualunque tipo di infezione e, solo in via precauzionale, successivamente sono stati posti in quarantena per 15 giorni nella loro dimora belvederese. I due cittadini cinesi, titolari di un grosso negozio di articoli per la casa, non presentano nemmeno i sintomi di una banale influenza stagionale.

La notizia diffusa a scuola

A rivelare al mondo l'arrivo della coppia dalla Cina, è stata la figlia della donna, studentessa di un istituto scolastico di Diamante. La giovane, per caso, aveva raccontato a compagni e insegnanti le difficoltà che la sua famiglia ha dovuto affrontare per ritornare in Italia, proprio in considerazione dei disagi provocato dall'epidemia mondiale.

La coppia, infatti, partita dalla Cina, avrebbe trovato posto su due aerei diversi e avrebbero scalo in numerosi aeroporti, per poi ritrovarsi soltanto una volta giunti nel Belpaese.

Stando al racconto della ragazza, i due non avrebbero subito alcun controllo sanitario e per questo, una volta rincasati a Belvedere, avrebbero adottato precauzioni fai da te, come l'auto isolamento.

Per scongiurare ogni possibile pericolo di contagio, i due si sarebbero imposti il divieto di contatto con i famigliari per tutto il periodo di incubazione del virus. Ma a scuola la notizia ha fatto immediatamente il giro dell'istituto e in men che non si dica è stato avvertito il Prefetto di Cosenza, il quale, a sua volta, ha attivato i protocolli sanitari necessari.