È stata la prova della sua assenza da Reggio Calabria a permettere al parlamentare Pino Galati di ottenere l’archiviazione dell’indagine a suo carico, aperta dalla Dda di Reggio Calabria nell’inchiesta “Alchemia”, con l’accusa di corruzione aggravata.

Nei giorni scorsi, il gip distrettuale ha accolto la richiesta della Procura e quella dei difensori di Galati, decidendo per l’archiviazione di tutte le accuse a suo carico.

 

Le prove a favore di Galati

Decisive le prove portate dagli avvocati Andrea Alvaro, Francesco Caroleo Grimaldi e Mario Mazza che, da subito, avevano messo in evidenza una serie di elementi probatori che andavano in una direzione diametralmente opposta rispetto a quella prospettata dall’ufficio requirente.

 

La tesi accusatoria era quella secondi cui il parlamentare avrebbe ricevuto, da parte di Girolamo Giovinazzo e Rocco Politi, l’offerta di un’utilità avente valore economico in cambio del suo intervento per sbloccare dei lavori edili sospesi perché eseguiti in zona vincolata, nel territorio di Roma. Su queste basi, lo scorso anno, i pubblici ministeri chiesero anche l’emissione di un provvedimento cautelare nei riguardi di Galati, rigettando dal gip che non ravvisò la gravità indiziaria sufficiente per dimostrare quel nesso sinallagmatico fra il favore richiesto e il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio.

 

Nel corso di questi mesi, il collegio difensivo di Galati si è prodigato per fornire elementi a suo discarico. Uno su tutti ha fatto centro: il parlamentare, infatti, non poteva trovarsi a Reggio Calabria nelle date indicate e a Gubbio, alla scuola di formazione del Popolo della Libertà, nel 2009.

 

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Nel primo caso, infatti, gli avvocati hanno dimostrato come Galati si trovasse alla Camera dei deputati, come si evince dai resoconti stenografici e sommari, nonché dal sistema elettronico di votazione con rilevazione biometrica dei punti caratteristici delle dita della mano.

 

Ai seminari di Gubbio, invece, Galati non ci fu, al contrario di colui che vi partecipò. Lo stesso indicato dal capo d’imputazione della Procura.

 

La decisione del gip

Tutti questi elementi hanno convinto i pubblici ministeri a richiedere l’archiviazione del procedimento nei riguardi di Galati. Un’impostazione condivisa dal gip che ha accolto la richiesta. Il caso, dunque, si chiude qui.