Secondo i sostenitori dell’ex sindaco di Riace l’eccessivo dispiegamento di forze dell’ordine a Locri in occasione del processo ha motivazioni che non riguardano la sicurezza
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«Accanimento politico contro Lucano senza badare a spese, c’era un esercito schierato proprio per creare il flop». Saverio Bartoluzzi, esponente del comitato Undici giugno, tra gli organizzatori della mobilitazione a sostegno di Mimmo Lucano nel giorno dell’inizio del suo processo, interviene polemicamente per spiegare quelle che a suo dire sono le motivazioni politiche dietro l’abnorme dispiegamento di forze dell’ordine a Locri, in occasione della prima udienza.
«Al prefetto era stato detto chiaramente che ci sarebbero stati al massimo un centinaio di persone alla manifestazione per esprimere solidarietà a Lucano - spiega -. Invece, una volta a Locri abbiamo trovato vari reparti antisommossa, cinofili, squadre antiesplosivi, polizia municipale e perfino i vigili metropolitani. In più, negozi chiusi per l’allarme black block». Una mobilitazione esagerata, secondo i sostenitori di dell’ex sindaco di Riace. «Avevamo annunciato una manifestazione pacifica e senza bandiere di partito ma solo quelle della pace – aggiunge Bartoluzzi -. Invece c’è stato accanimento politico senza badare a spese».
Insomma, il comitato Undici giugno non ci sta a definirlo un flop causato dalla scarsa partecipazione. «Al di là della finalità politica – continua il rappresentante dei sostenitori di Lucano - penso allo spreco di denaro da parte dello Stato per l’eccessivo dispiegamento delle forze dell’ordine e al mancato guadagno delle attività commerciali chiuse attorno al Tribunale. Pensate davvero che sarebbero arrivati i black block?».
Infine, la vicinanza alle forze dell’ordine, «che sono state con noi al presidio di Locri, sotto 30 gradi di afa», e una professione di fede nella giustizia: «Abbiamo espresso solidarietà a Lucano con le bandiere di pace e senza quelle dei partiti, così da non dare adito a nessun messaggio se non quello di credere nella Costituzione e nella Magistratura».