Era stato condannato in primo grado a tredici anni perché ritenuto responsabile del reato di associazione mafiosa ed estorsione nell’ambito dell’operazione Jonny
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Nella mattinata odierna, su delega della Dda della Procura di Catanzaro, personale delle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotone, ha dato esecuzione all’ordinanza di ripristino della misura cautelare in carcere nei confronti del Nicolino Gioffrè cl. 75, posto agli arresti domiciliari il 18 marzo scorso per ragioni di incompatibilità carceraria determinata dalla diffusione del coronavirus.
Già condannato in primo grado di giudizio alla pena di tredici anni e quattro mesi di reclusione poiché ritenuto responsabile del reato di associazione mafiosa ed estorsione, era stato tratto in arresto, nel maggio 2017, nell’ambito dell’operazione Jonny in quanto ritenuto “luogotenente” della cosca Arena e referente, per conto della stessa, sul territorio catanzarese. In virtù del suo ruolo di spicco, era emerso anche come partecipe di “summit” di ndrangheta tesi a ristabilire i sempre precari equilibri tra cosche dei diversi territori.
Avvalendosi anche della recente norma (decreto legge nr. 29 del 10 maggio 2020), il procuratore Nicola Gratteri e il sostituto Domenico Guarascio hanno chiesto ed ottenuto dal gip il ripristino della custodia cautelare in carcere.