Il Tribunale dei minorenni di Catanzaro ha confermato la messa in prova di Martina Perugino, la giovane di 19 anni indagata per concorso anomalo nel tentato omicidio di Davide Ferrerio, il 21enne di Bologna aggredito l'11 agosto 2022 a Crotone e ora ricoverato in coma irreversibile nel capoluogo emiliano. Per la ragazza, che all'epoca dei fatti era minorenne, era stata disposta la messa in prova già ad aprile scorso quando il gup del Tribunale dei minorenni, Emanuela Folino, aveva sospeso il processo per permettere di attuare la misura alternativa.

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La Corte di Cassazione, però, aveva annullato quella ordinanza accogliendo il ricorso della Procura nel quale si sosteneva che la decisione del gup era carente nelle motivazioni. La 19enne è la giovane al centro della vicenda dalla quale scaturì l'aggressione a Davide Ferrerio per un assurdo scambio di persona.

Nel corso del nuovo cosiddetto giudizio rescissorio, celebrato davanti al collegio penale del Tribunale dei minorenni, la giovane è stata difesa dall’avvocato Aldo Truncé, che ha sostenuto: «La ragazza non ha voluto l’aggressione e non ha avuto la possibilità di prevedere l'esito drammatico dell'aggressione. In questi mesi ha intrapreso un percorso di maturazione e crescita personale che l’ha portata ad essere in grado di comprendere la gravità della situazione e di volersi impegnare per cambiare». La pubblica accusa, rappresentata dal procuratore capo Alessandra Ruberto, aveva chiesto gli arresti domiciliari.