VIDEO | Amministratori e dipendenti dell'ente hanno manifestato stamattina contro il pestaggio di Fabrizio Meo. Vincenzo Voce attacca: «Abbiamo spazzato via un sistema consolidato che aveva portato la città sull’orlo del baratro e dal primo giorno qualcuno sta tentando di destabilizzare la nostra azione»
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«L’invito che abbiamo voluto lanciare oggi è quello di abbassare i toni, l’appello alla comunità è quello di avere fiducia in chi democraticamente è stato chiamato ad amministrare la città». Lo ha detto il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, nel corso del sit in di amministratori e dipendenti comunali che si è tenuto questa mattina davanti al palazzo municipale, in piazza della Resistenza, a seguito dell'aggressione avvenuta ieri pomeriggio all'interno dell'edificio ai danni del consigliere comunale Fabrizio Meo e di due dipendenti dell'ente.
Secondo la ricostruzione, una persona è entrata in un ufficio del settore Lavori pubblici del Comune per chiedere un intervento per limitare la velocità delle auto su via Gioacchino da Fiore, ma non essendo rimasto soddisfatto della risposta ha messo a soqquadro l'ufficio. Messo alla porta da alcuni operai del Comune, l'uomo uscendo ha incontrato prima un altro dipendente che ha aggredito fisicamente e poi il consigliere comunale Fabrizio Meo, a sua volta malmenato.
Lo stesso Meo ha spiegato che «questo gesto non qualifica la città, ma dimostra che i delinquenti possono fare determinate cose e possono vantarsene senza che alcuno intervenga. Questo produce un effetto a catena: perché non è la prima volta che pubblicamente avvengono atti intimidatori nei confronti dei consiglieri comunali. Questi sono atti delinquenziali che vengono troppo spesso tollerati e la gente deve capire che dando corda a questi personaggi non fa che fomentare comportamenti di questo tipo. Un comportamento ingiustificabile e inspiegabile. Ringrazio il sindaco che è stato insieme a me il primo a chiamare subito le forze dell'ordine». Meo ha sporto querela contro l'aggressore.
A detta del sindaco Voce, comunque, «quando vedi un cosiddetto leader politico, che ha fatto il bello e il cattivo tempo in questa città, condividere ed approvare le minacce rivolte all’attuale amministrazione comprendi che dietro questo odio social si nasconde ben altro». Per Voce, dunque, il sit in serve «per denunciare un clima che si è fatto intollerabile e che sta minando non solo l’attività dell’istituzione, ma il vivere civile.
«Sta minando la serenità dei singoli – ha proseguito il primo cittadino - Nei confronti di questa amministrazione, già dai primi giorni del suo insediamento, si è scatenata una campagna di attacchi e diffamazione, di insulti che non ha risparmiato nessuno e che ha finito per esasperare gli animi portando alle conseguenze che abbiamo registrato tristemente ieri ma che già nei mesi scorsi avevano dato preoccupanti segnali».
«La realtà – ha proseguito Voce - è che questa amministrazione ha spazzato via un sistema consolidato che aveva portato la città sull’orlo del baratro ed è chiaro che, non potendo frapporre altro, si tenta di destabilizzare l’attività amministrativa attraverso una campagna diffamatoria che non risparmia nessuno. Se fino ad oggi non abbiamo reagito non è per rassegnazione, ma per evitare di alimentare un clima che non fa bene né ai singoli né alla comunità».