All’invito di adesione hanno risposto positivamente anche i gruppi parlamentari di Camera e Senato del partito Democratico e il segretario nazionale Maurizio Martina
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Allontanato dal paese che ha reso un esempio di integrazione conosciuto in tutto il mondo, Mimmo Lucano, dal principio dall’inchiesta che lo vede indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, non è mai stato solo. Domani, a dimostrare solidarietà al sindaco sospeso e alla sua causa, saranno i Giovani Democratici di tutta Italia, che hanno organizzato un sit-in in Piazza Montecitorio per Riace e per il suo sindaco in esilio.
All’invito di adesione hanno risposto positivamente anche i gruppi parlamentari del PD di Camera e il partito Democratico con il segretario nazionale Maurizio Martina. Per la Calabria saranno presenti i parlamentari Enza Bruno Bossio, Ernesto Magorno e Antonio Viscomi. Sarà presente anche una delegazione di Giovani Democratici della Calabria guidata dal segretario regionale Mario Valente.
La nota nella quale si spiegano i motivi della manifestazione fanno riferimento anche alla rigida politica del ministro Salvini in tema di immigrazione.
“Il modello Riace per l’accoglienza rappresenta un chiaro messaggio alla nostra società: l’inclusione si può fare, la convivenza dà frutti positivi, l’immigrazione non è una minaccia ma un’opportunità, insieme si impara gli uni dagli altri - scrivono i Giovani Democratici. Ed è esattamente ciò che vuole distruggere il ministro Salvini, che più alimenta la paura e più voti prende, minando la solidarietà e spezzando l’unità del Paese”
"Colpiscono Riace perché – sostengono - è una esperienza riuscita di una nuova comunità integrata. E questo dà fastidio. Infangano Riace per colpire un modello di rivitalizzazione dei borghi abbandonati, di riabilitazione del ciclo produttivo, di risanamento del territorio, di recupero delle tradizioni locali e di innesti di altre culture. E questo a qualcuno non fa comodo. Denigrano Riace per provare a smentire la logica del dialogo e affermare quella dei muri, della chiusura. E questo serve loro per crescere in consenso".
"Le irregolarità modeste e formali - si legge ancora - su cui la magistratura sta indagando non giustificano la chiusura dei progetti in corso, che sono rivolti alle persone e al loro benessere. È in atto lo smantellamento delle protezioni sociali per i più deboli, fanno la voce grossa con chi non può difendersi, non propongono nuove soluzioni ma distruggono quelle che funzionano".