27 anni, una vita davanti, un carattere solare e affabile. Nel cassetto il sogno di diventare un'estetista e una passione smisurata per la moda. Adele è una vittima di femminicidio, un’altra giovane donna il cui respiro è stato interrotto da chi diceva di amarla e ha continuato a dirlo anche dopo che lei non c’era più. Quel maledetto 30 ottobre 2011 Adele uscì di casa per sbrigare una commissione con il suo ex ragazzo Daniele Gatto, che le aveva proposto di andare a vedere se il cellulare che lui le aveva regalato e che era in riparazione fosse pronto.

 

Daniele ha già un matrimonio fallito alle spalle e un figlio. È disoccupato, di tanto in tanto lavora come imbianchino. Nella purezza e nell’ingenuità di Adele si è tuffato a capofitto, trovando ristoro alle sue ferite. Una relazione osteggiata da subito quella con Adele, alla sua famiglia questo ragazzo più grande, con un divorzio alle spalle e un presente incerto non andava giù, ma alla ragazza poco importava. Fino a quando non fu lei stessa a capire che Daniele non era l'uomo giusto e decise di mettere un punto alla storia. Ma Daniele non mollava, le chiedeva aiuto e sostegno e Adele c’era. È stato forse questo il suo errore? Ma ci sono errori in questi casi?

La sparizione e il ritrovamento 

Adele non prende nemmeno la borsa, questione di poco pensa, la sera ha la festa di 18 anni della cugina, ha già preparato abiti e accessori e l’indomani, invece, sarà il suo compleanno. Ma Adele a casa non tornerà. La cercheranno tutta la notte con l’aiuto del suo ex fidanzato fino a quando non sarà proprio questi a rivelare dove l’ha uccisa. Gatto crolla dopo avere cercato di arrampicarsi sugli specchi, raccontando di averla lasciata prima qua e poi là, addirittura inventando fosse incinta. Poi la verità: Adele è sotto un albero di ulivo, lì l’ha lasciata dopo averla aggredita brutalmente, ma forse non uccisa. Forse, se si fosse pentito in tempo, se avesse detto dove si trovava Adele sarebbe qui con noi. E questo è una delle colpe più grandi che i genitori della ragazza non potranno mai perdonargli, quell’avere perso tempo in una messa in scena mentre la ragazza esalava gli ultimi respiri.

La missione della cugina

La cugina di Adele, Caterina, ha vissuto lo strazio di una morte così precoce, violenta e ingiusta. Ha visto una famiglia finire in cenere e un baratro di dolore aprirsi. «Era una ragazza solare, con tanta voglia di vivere. Il padre dice che vedeva con il cuore, ed è vero». Dell’ex ragazzo di Adele dice: «Non era amore quello che lui provava, era possesso e non accettare una storia finita già tempo prima. Lei ha cercato di farglielo capire con i suoi modi gentili, quasi con un atteggiamento amicale, ma non è servito».
Da allora Caterina si dedica alla lotta alla violenza sulle donne e ha un messaggio per tutte loro: «Già al primo schiaffo, al primo segnale, scappate e parlatene. Dobbiamo essere noi le prime a dire no alla violenza».