VIDEO | Il magistrato lametino, autore della legge Lazzati contro il voto di scambio, è morto all'età di 82 anni. Il cordoglio di tutto il network LaC
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Combattivo, passionale, instancabile oratore e amante della politica tanto da candidarsi a sindaco di Platì a settanta primavere passate convinto di potere riportare legalità e ordine in una realtà soffocata dal malaffare. Si è spento a 83 anni dopo una vita di battaglie il magistrato lametino Romano De Grazia, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione e fondatore del Centro Studi Nazionale Lazzati. Un centro che ha assorbito le sue energie quasi in toto a partire dagli anni Novanta, inseguendo lo scopo di fare approvare la legge da lui elaborata contro il voto di scambio. Una vera e propria guerra di trincea quello che lo vide spostarsi per tutta Italia presentando la sua creatura, illustrandola anche in diversi atenei, fino ad arrivare all’approvazione nel 2010. Ma di quella legge, che vietava ai sorvegliati speciali di fare campagna elettorale, molto era stato modificato, lamentò più volte il giudice che continuò la sua battaglia diffondendo il testo del disegno di legge originale e spendendosi a favore della legalità ma prendendo le distanze dalle associazioni antimafia.
Le sue ultime apparizioni pubbliche avevano riguardato la presentazione del suo libro “Lamezia Terme, per riprendere il cammino… una storia iniziata a scrivere nel 1964” e la cerimonia di consegna del Premio Federico II tributatogli dai Lions al Teatro Grandinetti. In quella occasione aveva ancora una volta sottolineato la centralità della sua legge nello scongiurare gli scioglimenti per infiltrazioni mafiose.