Dopo più due anni di coma questa sera il tragico epilogo. L’agente finì in coma a causa delle conseguenze di un colpo di pistola. All’ipotesi di suicidio i genitori non hanno mai creduto
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Addio a Sissy Trovato. È volata in cielo questa sera dopo più di due anni in coma.
È l’1 novembre 2016. Sissy si trova in servizio all’ospedale civile di Venezia, deve controllare una detenuta che da poco ha partorito.
Quel giorno inizia il calvario per lei e la sua famiglia. Sissy, allora 28enne, finisce in coma a causa delle conseguenze di un colpo di pistola esploso dalla sua arma di ordinanza. Verrà ritrovata nell’ascensore dell’ospedale civile di Venezia. Una circostanza che da subito appare anomala, sulle cui dinamiche si sta ancora cercando di far luce. Cosa sia successo quella mattina rimane ancora un mistero. Il tentato suicidio è un’ipotesi alla quale la famiglia non ha mai creduto. Sono molti, infatti, i punti oscuri della vicenda, di cui si è occupata anche più volte anche la trasmissione di Raitre “Chi l’ha visto”.
C’è una pistola priva di impronte, quella di Sissy, da cui sarebbe stato esploso il colpo, ma Sissy non portava i guanti quel giorno così come dimostrano le telecamere di sorveglianza che mostrano la donna a mani nude, poco tempo prima di entrare in ascensore.
I genitori della ragazza, che fin dal primo giorno lottano per scoprire la verità, più volte hanno dichiarato che la figlia non aveva alcun motivo di compiere un folle gesto, puntualizzando che Sissy non aveva mai mostrato segni di malessere.
Il 20 luglio del 2018 Sissy è rientrata a casa, nella sua Taurianova, dimessa dalla struttura riabilitativa di Zingonia dove si trovava. Gli ultimi mesi nella sua casa. Stasera l’addio straziante.