Molto più del braccio destro del presidente Oliverio. Nicola Adamo, ex vice presidente della giunta regionale coinvolto nell'inchiesta Rinascita Scott e sottoposto a divieto di dimora in Calabria, avrebbe esercitato forti influenze sul governatore. È quanto emerge nei dettagli dell'operazione e nelle intercettazioni i cui stralci vengono pubblicati anche dal Fatto quotidiano a firma di Lucio Musolino. L’imprenditore Giovanni Giamborino spiegava che: «Il migliore in assoluto in questo momento è solo Nicola Adamo». Il professionista, che secondo gli inquirenti curava i rapporti tra boss e colletti bianchi e anche appartenenti alla massoneria, parlava in questi termini con Antonio Mobilio che voleva essere raccomandato in Regione per proseguire la carriera di Genio civile. I fatti si riferiscono al novembre 2016.

Il ruolo di Adamo alla Regione

In base alle carte dei pm, sarebbe lui il vero governatore della Calabria: «Lo sanno che comanda lui – ripeteva Giamborino –La moglie Bruno Bossio (Enza Bruno Bossio) è deputato, la prima eletta nel collegio della Calabria. Se c’è Oliverio è lui, oggi è lui… esclusivamente lui». Quindi le rassicurazioni all’amico «Per Natale parlo io con Nicola Adamo». Le risposte dell’imprenditore, riportate anche dal Fatto, sono puntuali e precise: «Parlo pure con Giancarlo (l’avvocato Pittelli, arrestato anche lui nel blitz). Con me siamo fraterni amici, se gli dico che si deve buttare dal ponte si butta dal ponte. Lui a Catanzaro fa quello che vuole. Possiamo andarlo a trovare in qualsiasi momento. Tutto possiamo vedere».

L'attacco della Bruno Bossio

L’operazione ha sconvolto anche gli equilibri all’interno del Pd. Nelle scorse ore, la deputata Enza Bruno Bossio ha accusato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri di volere impedire la ricandidatura di Oliverio con parole molto dure. Non si era fatta attendere, infine, la replica del commissario regionale dem Nicola Oddati che in una nota aveva precisato: «Il pensiero della Bruno Bossio  non rappresenta quello della comunità del Partito democratico della Calabria. Ringraziamo Gratteri per il lavoro svolto e per aver inflitto alla ‘ndrangheta un duro colpo. Ridurre migliaia di ore di lavoro, migliaia di pagine di una inchiesta a un tentativo di bloccare Oliverio è offensivo nei confronti di chi ha lavorato alle indagini e di chi ha subito le imposizioni della malavita. Il Pd già da mesi lavora per una Calabria nuova e libera. Ora con Pippo Callipo vogliamo costruire, insieme, una stagione di sviluppo e crescita».