Acri continua a bruciare. Dopo due giorni non è ancora stato domato lo spaventoso incendio che sta interessando parte del territorio del Comune nel Cosentino. Per tutta la notte i 6 focolai, molto probabilmente di natura dolosa, hanno continuato ad ardere, costringendo il sindaco Pino Capalbo ad emettere circa 80 ordinanze di evacuazione per le famiglie le cui case sono state minacciate dalle fiamme. La zona più colpita risulta essere quella di località "Caccia", che rappresenta uno dei polmoni verdi della città. Nella zona, a ridosso del centro abitato è presente anche l'anfiteatro comunale che nella serata di ieri è stato anche utilizzato a per rifornire alcune autobotti attraverso gli idranti presenti nella struttura.

Sul posto per gestire il rogo, hanno operato per tutta la notte i vigili del fuoco, intervenuti con squadre anche da Rende, i volontari della protezione Civile, le squadre di Calabria Verde.

In questo momento stanno operando anche due Canadair e un elicottero di perlustrazione, da terra sono attivi anche mezzi privati oltre ad autobotti provenienti dai comuni di Luzzi, Rende, Spezzano della Sila, Bisignano, San Marco Argentano, arrivate ad Acri dopo la richiesta di supporto del primo cittadino di Acri che in queste ore è in contatto anche con il Presidente ff Spirlì.

Tra gli evacuati anche 7 ospiti della comunità per anziani "Don Milani" , ospitati in un albergo cittadino. Nel pomeriggio è salito a 100 il numero delle persone evacuate dalle proprie abitazioni, 16 delle quali sistemati in albergo. 

AGGIORNAMENTO ORE 20

I due focolai che minacciavano le case sono stati domati e risultano sotto controllo. L'incendio si sta sponstando, anche a causa del vento, verso la Sila Greca. I mezzi di terra impegnati nelle operazioni di spegnimanto si trovano attualmente in località Fontana di Rò.