I numeri ci sono, almeno sulla carta. Il tasso di adesioni ad Arrical ha superato la soglia psicologica del 70%, asticella che in linea teorica potrebbe essere sufficiente a innescare la fase conclusiva della riforma del sistema idrico e dei rifiuti fortemente voluta dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e porre fine così al periodo di commissariamento dell’autorità di gestione.

I numeri

Giovanni Paolo Marati (Sorical) e Bruno Gualtieri (Arrical)

Sono 284 su 404 i comuni calabresi che hanno aderito ad Arrical con una popolazione di un milione e mezzo di abitanti (1.505.299) pari al 77,68% del totale. Sono, invece, 120 le amministrazioni comunali che continuano a negare il consenso con una popolazione di 432mila abitanti pari al 22,32% dei calabresi. Numeri che in sé non rappresenterebbero un ostacolo all’indizione delle elezioni propedeutiche all’insediamento del Consiglio direttivo d’ambito se all’appello non mancasse proprio uno dei municipi dalla postazione blindata.

Il caso Cosenza

Su quaranta comuni che entreranno a far parte dell’assemblea – tramite voto diretto dei sindaci – ce ne sono infatti sette che saranno componenti di diritto: i cinque comuni capoluogo di provincia oltre ai due comuni più popolosi della Calabria, Lamezia Terme e Corigliano Rossano. Tuttavia, tra questi il municipio di Cosenza non ha ancora formalizzato la sua adesione ad Arrical e paradossalmente – in caso di indizione delle elezioni – entrerebbe nel Consiglio direttivo ma senza facoltà di voto.

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Anche Crotone depone le armi

Ultima rimasta - tra i comuni capoluogo di provincia - dal momento che anche la riottosa Crotone, già aderente, sembra aver deposto le armi e sia intenzionata a sottoscrivere l’accordo con Sorical per ratificare il passaggio delle competenze sul servizio idrico già prima dell’estate nonostante penda ancora un ricorso al Tar.

I prossimi passi 

Dovrà essere il presidente della Regione ad indire le elezioni e successivamente nominare il direttore generale d’intesa con il Consiglio direttivo, al quale spetterà invece l’elezione del presidente. Entrambi resteranno in carica per cinque anni. Ma secondo quanto riferito dallo stesso presidente durante una recente conferenza stampa, prima di convocare le elezioni si attenderà di perfezionare le adesioni almeno dei comuni di più grandi dimensioni. All'epoca, si era ad aprile, all'appello mancavano oltre Cosenza anche il Comune di Catanzaro, il Comune di Lamezia Terme e quello di Vibo Valentia.