Protesta a Schiavonea dei cittadini residenti nella zona di contrada Giannone e via Vieste. Chiesta l’immediata sospensione del pozzo che fornisce quell’area, la cui acqua – secondo i denuncianti- conterrebbe elementi inquinanti ben oltre i limiti consentiti e, addirittura, la presenza di coliformi. Insomma è posta severamente in discussione la potabilità dell'acqua. C’è chi ha dato mandato al proprio legale al fine di procedere a una dettagliata denuncia contro i responsabili.  Sit-in partecipato, circa una cinquantina i presenti.

In altre aree manca l’acqua

Nel centro storico, allo scalo e in aree periferiche invece si denuncia la totale assenza in determinate fasce orarie dell’acqua dai rubinetti e si tenta di colmare mediante il servizio comunale espletato con le autobotti. Tutto ciò è accaduto per tutto il periodo estivo e i cittadini hanno esaurito le soglie di tolleranza.

Questa mattina, sul punto, si è tenuta una conferenza stampa dell’ex sindaco di Corigliano Pasqualina Straface e dei componenti del Movimento del territorio, rappresentato da Francesco Albamonte e Gianni Corrado. A relazione l’ex assessore ai lavori pubblici Giuseppe Curia.

Chiudere il pozzo di via Vieste

Secondo la Staface «va chiuso il pozzo di via Vieste (Schiavonea di Corigliano) nell’immediatezza e verificare se il pozzo di Santa Lucia (Scalo di Corigliano) consenta l’approvvigionamento idrico. Nel caso in cui questa ipotesi non dovesse trovare riscontro è necessario realizzare subito un altro pozzo. Scelte del genere non possono essere fatte con superficialità, occorre affidarsi a uno studio tecnico».