Il delitto di Riace sarebbe maturato per motivi passionali. Pena di 16 anni in abbreviato per l'amante della donna
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I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la condanna a 23 anni di carcere nei confronti di Sabrina Marzano, accusata dell’omicidio del marito Ernesto Ienco, ucciso a Riace nella notte del 25 ottobre 2015.
Un delitto, secondo gli inquirenti, maturato per motivi passionali. L’uomo infatti avrebbe intuito la relazione sentimentale tra la moglie e l’amante Agostino Micelotta, per cui i giudici supremi lo scorso gennaio hanno confermato la condanna a 16 anni inflitta in abbreviato.
I due amanti, per l’accusa, quella tragica notte, all’una e venti circa, in concorso tra loro, al rientro da un matrimonio fuori paese del marito 31enne, avrebbero esploso al suo indirizzo, dall’interno dell’abitazione quattro colpi di fucile caricato a pallettoni e, successivamente, utilizzando un corpo contundente, avrebbero ulteriormente infierito sul corpo esanime della vittima, colpendolo ripetutamente all’altezza della nuca.