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Non si tratta della privatizzazione di un servizio sanitario essenziale ma dell’offerta alternativa rispetto ad una prestazione che continuerà come sempre ad essere erogata anche da una struttura pubblica. L’Azienda Ospedaliera di Cosenza chiarisce la scelta di sottoscrivere un protocollo d’intesa con «l’unica struttura sanitaria – si legge in una nota – ricadente nella provincia di Cosenza, autorizzata ed accreditata, in grado di garantire il servizio di interruzione volontaria di gravidanza chirurgica, come attestato dalla direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della salute». La struttura sanitaria in questione è la casa di cura Sacro Cuore di Cosenza del gruppo iGreco.
La replica alle perplessità esprese dal Centro Lanzino
Il centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino aveva criticato la scelta di consentire ad un gruppo privato di effettuare questo tipo di intervento. «Il protocollo d’intesa – è scritto nel comunicato dell’Azienda Ospedaliera - non nega nessun diritto alla salute, né preclude alcuna facoltà di scelta alle donne che volessero comunque decidere di essere assistite in ospedale. Fornisce semmai un’opzione alternativa, proprio a garantire questo servizio a chi ne avesse bisogno. Le interruzioni di gravidanza chirurgiche, dunque, continueranno ad essere eseguite nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale di Cosenza.
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Stupisce, piuttosto, che anziché apprezzare ogni azione tesa al miglioramento dell’offerta dei servizi sanitari, questa finisca immancabilmente per essere criticata.
Sembrava doveroso – si conclude la nota - intervenire "per fare chiarezza" su una questione che sta generando non pochi fraintendimenti».