«Sembrava che questa giornata non arrivasse mai. E invece è stata storica per noi e per la Calabria». Lo ha detto il sindaco di Melissa, Raffaele Falbo dopo l'abbattimento del palazzo confiscato alla 'ndrangheta.

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«Si danno - ha aggiunto Falbo - due risposte: una legata allo strapotere della criminalità organizzata e l'altra all'abusivismo. Abbattere il Mangeruca significa vedere il territorio tornare come era prima, restituito alla sua bellezza. Il messaggio è tornare alla normalità, perché questa terra ha bisogno di normalità sotto tutti i punti di vista. Nel passato si è ragionato sul riutilizzo dell'immobile ma non sono state fatte scelte. La normativa sui beni confiscati però non ha dato la possibilità perché l'importo e soprattutto le strutture che potevano operare dovevano essere legate al governo o alle istituzioni e scelte non ne sono state fatte. La prima utile è stata questa fatta con l'attuale giunta regionale di investire sul turismo e quindi presentare un progetto per rilanciare l'area».

«Abbiamo deciso, grazie anche all'allora assessore regionale al turismo Fausto Orsomarso - ha detto ancora il sindaco - l'abbattimento del bene confiscato per creare nel nostro Comune una nuova struttura ricettiva legata al turismo di prossimità». Falbo ha poi assicurato che con la somma finanziata di 700 mila euro sarà pagato sia l'abbattimento che realizzata l'area camper. «Questa nuova realtà sarà consegnata nell'aprile 2024 - ha sottolineato - e con il risparmio ottenuto dal cambiamento della tecnica di abbattimento abbiamo anche avuto la possibilità di utilizzare il ribasso per fare l'area camper».