Toni pacati, nessuna iperbole propagandistica, assenza (quasi) totale di polemiche. Il sindaco Enzo Romeo chiude il 2024 alla guida del Comune di Vibo Valentia (6 mesi in realtà, visto che si è insediato alla fine di giugno) così come lo aveva aperto: all’insegna del cerchiamo di remare tutti nella stessa direzione. Anche perché, i marosi, soprattutto quelli finanziari, restano molto insidiosi per un ente, come quello vibonese, che ha i conti ingessati dal Patto salva città supervisionato dal ministero dell’Interno, accordo che consente di evitare il dissesto nonostante i 30 milioni di deficit, ma impedisce di uscire dai rigidi binari del risanamento economico.

Nella conferenza stampa di fine anno, la prima della era Romeo e del centrosinistra da circa 15 anni a questa parte, il primo cittadino ha snocciolato l’attività svolta in questi mesi iniziali della Consiliatura, finendo inevitabilmente per battere sul tasto più dolente, quello della mancanza di risorse, anche a causa (e forse soprattutto) dell’enorme evasione tributaria che si registra sul territorio comunale, con una media di imposte comunali pagate di appena il 43%. Come dire che più della metà dei residenti non versa quello che deve. Basti pensare, per fare un esempio, che sui quasi 8 milioni di euro attesi nel 2023 per la Tares, ne sono stati raccolti in realtà appena 2,6, come ha sottolineato nel corso dell’incontro con la stampa l’assessore al Bilancio Pina Puntillo.

«Il problema del mancato pagamento delle imposte comunali è storico – ha sottolineato Romeo -. Se riuscissimo a far capire ai cittadini che per avere servizi efficienti tutti dovrebbero pagare quello che devono, avremmo raggiunto un grandissimo risultato. Invece, da queste parti, il senso civico difetta. Le stesse persone che magari studiano o lavorano fuori regione, comportandosi da perfetti cittadini quando sono lì, poi quando tornano dimenticano quelle regole. La media del 43% riferita alle imposte pagate è una cosa che fa pensare e ci conferma che bisognerà fare un lavoro enorme nei prossimi anni. Ora le finanze del Comune sono fatiscenti, con tutto ciò che ne deriva, a cominciare dai servizi che non possono essere ottimali in queste condizioni. L’obiettivo è far pagare tutti, affinché i servizi possano essere migliorati e, contestualmente, tutti possano pagare di meno». Continua a leggere su Il Vibonese