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E' prevista per il prossimo 20 settembre l'udienza d'appello a Catanzaro in merito alla restituzione dei resti del brigante, così come fu tacciato d'essere, Giuseppe Villella. Al momento ciò che rimane delle sue spoglie, il cranio, si trova nel museo Cesare Lombroso di Torino esposto, insieme ad altre reliquie, come esempio della teoria dello studioso convinto di potere dedurre dai tratti somatici le tendenze criminali degli uomini.
Dopo la sentenza del 2012 del Tribunale di Lamezia Terme che aveva ordinato la restituzione del cranio di Giuseppe Villella, originario di Motta S. Lucia, il Museo torinese si era affidato all'Avvocatura dello Stato proponendo appello avverso la decisone del foro lametino.
L'udienza era attesa già lo scorso aprile quando fu rimandata. Ma in quella circostanza venne reso pubblico un parere del ministero per i Beni Culturali, in risposta ad un'interrogazione parlamentare, secondo il quale non esistendo i documenti che attestano come il museo abbia acquisito il cranio, questo non può essere legittimato ad esporlo.
A farsi promotore della battaglia il comitato "No Lombroso" che si batte anche per riabilitare la figura di Villella che, dalle ricerche effettuate, non risulterebbe aver subito condanne ma sarebbe stato suo malgrado inserito in un processo di criminalizzazione del popolo meridionale.
Tiziana Bagnato