Due versioni della stessa storia. Da una parte l’imputato, Francescantonio Tedesco, che si difende, che dice di aver raccolto voti per l’attuale senatore Giuseppe Mangialavori e di avere chiesto voti a tutti «pure alla moglie di Rocco Anello, alla figlia e al genero», ma tiene fuori proprio il presunto capo del locale di ‘ndrangheta di Filadelfia perché, dice, a Rocco Anello la politica «non interessa, che è una cosa sporca».
Dall’altra parte c’è l’accusa che ieri, nel corso della prima udienza di requisitoria del processo Imponimento, ha sostenuto che le intercettazioni telefoniche dicono esattamente il contrario: che Rocco Anello si era spinto sino all’uscio di una cena elettorale di Mangialavori riservandosi la possibilità di entrare se fosse stato presente anche Tedesco. «Sicuramente – dice il pm –, la presenza fisica di Francescantonio Tedesco sarebbe stato un motivo per Rocco Anello di entrare alla cena elettorale».
Ma procediamo con ordine.

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Chi è Tedesco e le accuse contestate

Francescantonio Tedesco viene considerato, nell’ambito del processo Imponimento, un professionista legato alla cosca Anello di Filadelfia. La Dda di Catanzaro lo descrive come un «professionista attivo nel settore dei lavori edili ed impegnato nella vita politica locale, collaborava con il sodalizio nel mantenimento del controllo del settore edilizio, anche concorrendo ad esercitare pressioni sugli imprenditori in occasione di specifiche vicende estorsive, nonché contribuendo a formare la strategia del sodalizio in ambito politico, come quando promuoveva il sostegno della cosca alle elezioni politiche nazionali del 2018 al dottor Mangialavori Giuseppe, poi eletto al Senato della Repubblica». Un sostegno che Tedesco, nel corso del suo interrogatorio, ha ricondotto alla volontà di rimettere in sesto i propri rapporti con Mangialavori, che non è indagato nel procedimento, dopo che il loro legame si era progressivamente sfaldato.

«Stasera con l’amico tuo ero»

Agli aspetti legati alla politica il pubblico ministero Antonio De Bernardo ha dedicato un capitolo della sua requisitoria.
«L’allora candidato, oggi senatore Mangialavori, contatta Tedesco – riferisce il pm – preannunciandogli la vista di una persona. “Vedi che stamattina verrà uno per aprire il dialogo con te”». «Questo rapporto con Mangialavori – aggiunge il magistrato – è oggetto delle conversazioni tra Francescantonio Tedesco e Rocco Anello».
L’accusa riporta, in proposito, alcune conversazioni:
Tedesco: «Stasera con l’amico tuo ero»
Anello: «Con De Nisi?», risponde perché non capisce.
Tedesco: «(ride) Con Peppe Mangialavori»
Anello: «Io nemmeno lo conosco»
Tedesco: «Ma davvero non lo conosci?»
Anello: «Non lo conosco veramente»
Tedesco: «Te lo devo portare per presentartelo»

«Ci sono poi una serie di conversazioni che attestano contatti con Mangialavori, sicuramente anche di altri soggetti come Daniele Prestanicola e Giovanni Anello», dice il pm.
Ci sono poi pure commenti di Tedesco con Rocco Anello in relazione alla candidatura di Mangialavori e all’evolversi della campagna elettorale.

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«Le intercettazioni dicono il contrario di quello che è stato raccontato in aula»

Quello che il pm contesta è «questa idea che Rocco Anello con un frase liquida la questione “la politica è una cosa sporca non mi sono mai interessato” e che lo stesso Tedesco, nel corso dell’esame abbia ammesso di avere chiesto il voto per Mangialavori ai componenti della famiglia Anello nominandoli tutti tranne Rocco Anello. E quando gli viene chiesto espressamente ha risposto che ha chiesto “formalmente ma tanto sapevo che lui non si interessa”».
«Però, poi, come al solito – dice De Bernardo – nelle intercettazioni trovate altro. Trovate uno scenario che non c’entra nulla con quello che è stato raccontato in aula».
Nel corso di una conversazione con Tedesco, la moglie di tale Russo dice «“lui, inteso Mangialavori, pensa che c’è qualcosa di grosso con te. Hai capito?”. E Tedesco risponde: “Rocco”».
Questo Russo chiede «Chi?», ma Tedesco glissa e aggiunge «Sa che io rimuovo 1000 voti».

La cena del 22 febbraio 2018

«È chiaro – dice il magistrato – che questo interessamento nei suoi confronti viene spiegato dallo stesso Francescantonio Tedesco per la sua vicinanza a Rocco Anello. E d’altra parte lui stesso non fa altro che parlare di Mangialavori a Rocco Anello, il quale, anche se sdegnoso si reca, la sera del 22 febbraio 2018, a una riunione elettorale in appoggio alla candidatura di Mangialavori presso il Parco degli Ulivi, in compagnia di Giovanni Anello – che è l’altro soggetto che accompagna, non solo fisicamente, Rocco Anello in questo percorso verso l’appoggio a Mangialavori».
Rocco Anello si chiede: «Chi sa se c’è l’architetto», riferendosi a Tedesco, «se c’è facciamo finta di niente ed entriamo».

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Non è dato sapere se il boss abbia partecipato o meno all'incontro: «Poi non sappiamo - riassume il pm - se l’incontro c’è stato o non c’è stato, questo dato non lo abbiamo raccolto». 
«Sicuramente – aggiunge De Bernardo – è chiaro che Rocco Anello ha valutato, fino al punto di recarsi davanti all’ingresso della cena elettorale di Mangialavori, se aderire a queste indicazioni di Francescantonio Tedesco. E, sicuramente, la presenza fisica di Francescantonio Tedesco sarebbe stato un motivo per Rocco Anello di entrare alla cena elettorale».

De Bernardo parla del doppio ruolo di Tedesco, professionista impegnato sui cantieri e impegnato in politica. Doppio ruolo che «viene svolto in stretto contatto con Rocco Anello, condividendo con Rocco Anello le scelte professionali ma anche quelle politiche col tentativo di coinvolgere Rocco Anello nell’appoggio elettorale a Mangialavori e quantomeno di farli conoscere».