Il colosso del settore gestisce gli invasi dal 1968 e li sfrutta per la produzione di energia elettrica. Il governatore pensa a un cambio di strategia e rilancia un vecchio refrain: «Competition is competition»
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«Competition is competition». Utilizza un ormai consolidato refrain il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto per aprire ad un possibile scardinamento del regime di monopolio che da anni vige in Calabria sullo sfruttamento delle risorse idriche. Il colosso A2A, in virtù di una convenzione stipulata nel 1968, ha in concessione l'uso degli invasi calabresi per la produzione di energia idroelettrica. L'accordo arriverà a scadenza nel 2029, nel giugno dello scorso anno il direttore BU Generazione e Trading A2A, Lorenzo Giussani, in Calabria per il bilancio della società aveva dichiarato di voler continuare a investire ben oltre la scadenza della convenzione.
A margine di una iniziativa in Cittadella, il presidente della Regione commentando le difficoltà registrate nel comparto idrico ascrivibili alla carenza d'acqua e alla siccità che sta mettendo in ginocchio intere aree della regione ha anticipato: «L'idea è quella di rimodulare tutte le convenzioni o anche di verificare la possibilità di cambiare proprio il modello di governance del sistema». Le modifiche potranno però intervenire solo alla naturale scadenza.
«L'idroelettrico è una fonte importante non solo per la produzione dell'energia ma anche per l'accumulo. Ci sono tante imprese nazionali e multinazionali che cercano di investire in questo settore, io credo che determinare le condizioni perché ci sia concorrenza migliorerà il servizio in Calabria».