E' "gravissima" e di "assoluta emergenza" la situazione del tribunale e della Corte d'appello di Reggio Calabria con un carico di lavoro straordinario e scoperture di organico che arrivano fino al 20%. Per questo il Csm intende rafforzare gli uffici giudiziari, sia pure temporaneamente, con 10 magistrati in più al tribunale e due alla Corte d'appello, da reperire "in prestito" da tribunali e procure di altri distretti giudiziari.

 

A lanciare l'allarme è stato il presidente della Corte di Appello Luciano Gerardis quando è stato ascoltato il 4 febbraio scorso dal Csm. E' più che in affanno la sezione Gip-Gup del tribunale che, nel 2018, ha evaso 17.533 richieste di intercettazioni per reati di criminalità organizzata, e deve ancora esaminare ben 477 richieste di misure cautelari. Non va meglio alla sezione dibattimentale, che già investita della trattazione di cinque maxiprocessi, è impegnata anche nella celebrazione del processo Gotha, con oltre 400 testimoni da esaminare e più di 10.000 intercettazioni da valutare. Va male anche alla Corte di appello, che «gravata dalla gestione di ben 101 processi di criminalità organizzata, registra altissimi livelli di incompatibilità (circa l'80%), in quanto la maggior parte dei magistrati trasferiti presso la Corte di appello proviene dall'ufficio di primo grado».