È stata celebrata, come ogni anno presso il santuario diocesano della Madonna dello Scoglio di Placanica, la "Giornata diocesana di preghiera per la conversione dei mafiosi indetta, con proprio decreto, da monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, che ha inteso così dare continuità alle parole pronunciate contro la ‘ndrangheta da Papa Francesco nella Piana di Sibari dieci anni fa.

Ribadendo che «la ‘ndrangheta e la mentalità mafiosa sono espressione di una cultura di morte, che si oppone radicalmente alla fede cristiana e al Vangelo», con l’istituzione di questa Giornata, monsignor Oliva ha affermato la volontà di accogliere «l’invito del Santo Padre a pregare il Signore, perché gli uomini e le donne delle diverse mafie smettano di fare il male, si convertano e, cambiando vita, riconoscano che il denaro degli affari sporchi e dei delitti mafiosi è ignobile, puzza e produce un potere iniquo che, sfruttando carenze economiche, sociali e politiche, dà origine a deplorevoli progetti criminali».

La cerimonia si è aperta con la predica rivolta ai fedeli da fratel Cosimo Fragomeni, il mistico che riferì di aver ricevuto apparizioni il cui valore spirituale è stato riconosciuto pochi mesi fa anche dal Vaticano. «La conversione – ha rimarcato il vescovo di Locri – è un fatto spirituale, sicuramente ce ne sono molto più di quelle che immaginiamo. Anche nel mondo della criminalità tanti rivedono alcune loro scelte e tornano a Dio».