«Sanità per la piana, sanità per la piana». L’altoparlante piazzato su un camioncino ripeteva questo slogan come un mantra, mentre il presidio colorato e rumoroso attendeva di muoversi.

Erano circa 3mila questa mattina i cittadini della piana di Gioia Tauro che hanno partecipato alla grande manifestazione per la salute indetta dai comitati civici e patrocinata dal Comune di Palmi. Una manifestazione con quale si è voluto denunciare la drammatica situazione sanitaria nel territorio e, al contempo, gli enormi ritardi nella costruzione del nuovo ospedale della piana che dovrebbe sorgere a Palmi.

 

«Siamo qui per protestare per lo stato drammatico in cui versa la sanità nel nostro territorio – ha attaccato Stefania Marino, una delle organizzatrice della manifestazione di protesta – Parlo dell’ospedale di Polistena e di quello di Gioia Tauro, dei presidi chiusi e mai riconvertiti e, soprattutto, del nuovo ospedale della Piana. Esattamente un anno fa Oliverio era stato a Palmi a fare mille promesse. Ebbene, dopo 12 mesi qui non solo non è stata messa la prima pietra, ma non è stata spostata neanche la polvere nel cantiere».

Un territorio che per un giorno ha lasciato da parte le lotte di campanile per scendere in piazza insieme e chiedere a gran voce un diritto garantito dalla costituzione.

 

«Oggi da questa manifestazione – ha dichiarato il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccioparte una richiesta forte, una protesta per rivendicare il diritto di un territorio di più di 150mila abitanti alla sanità». Anche il primo cittadino di Rosarno, Giuseppe Idà ha voluto porre l’accento sulla «necessità di essere uniti in una battaglia che è sacrosanta e riguarda tutti i cittadini di questo territorio».

 

La manifestazione partita da piazzale Trodio si è poi sposata lungo la statale 18 fino al sito che dovrebbe ospitare il nuovo ospedale della piana di Palmi. Un corteo fatto di slogan e striscioni, di gonfaloni e fasce tricolore, ma soprattutto di tantissimi cittadini uniti da una sola richiesta: il diritto di godere di una sanità degna di un paese civile.

 

Tra le richieste anche quella di assunzione di medici e paramedici. Una richiesta che arriva dal consigliere regionale Giuseppe Pedà, così come dal presidente dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria Giuseppe Zampogna.

Papà e mamme nel corteo hanno sottolineato l’importanza di scendere in piazza e manifestare soprattutto per i più piccoli.

E proprio i bambini e i ragazzi delle scuole hanno riempito le strade con passione e convinzione chiedendo l’inizio dei lavori del nuovo presidio ospedaliero.

 

In piazza anche molti esponenti della Chiesa, delle associazioni e dei sindacati. «Qui c’è un popolo unito – ha dichiarato don Silvio Mesiti, parroco della concattedrale di Palmi – che non grida, ma chiede il riconoscimento di un diritto che riguarda sì tutti, ma soprattutto i più deboli». Sull’importanza di protestare e rimanere uniti si sono espressi anche Piero Lauro, del costituendo presidio di Libera di Palmi, e la segretaria generale della Cgil della piana di Gioia Tauro Celeste Logiacco. «Come sindacato – ha sottolineato la sindacalista – non potevamo non esserci. Il diritto alla salute è costituzionalmente garantito e noi siamo insieme ai cittadini per invocarlo con forza».