Tra i presenti alla cerimonia in cattedrale il ministro della Giustizia Nordio e il suo sottosegretario Del Mastro. Le figlie dell'ex parlamentare morto mentre era in vacanza in Calabria: «Vogliamo ringraziare i medici dell'ospedale che hanno lottato per salvare nostro padre»
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«Il suo spirito di servizio resterà per sempre da esempio, Maurizio era un punto di riferimento per la sua integrità morale con cui aveva messo in luce i tanti problemi che affliggono le carceri italiane. Era un figlio di Locri, un uomo del sud». Sono le parole dell’ordinario militare d’Italia monsignor Santo Marcianò ad accompagnare l’ultimo viaggio di Maurizio D’Ettore, ex parlamentare di Fratelli d’Italia e garante dei detenuti dal gennaio passato, morto a Locri in seguito ad un malore lo scorso 22 agosto.
Ci sono il ministro alla Giustizia Carlo Nordio e il suo sottosegretario Andrea Del Mastro in prima fila sotto la navata della cattedrale di Locri a rendere omaggio all’ex parlamentare. Accanto a loro anche la sottosegretario all’Interno Wanda Ferro e pezzi, grandi e piccoli, della politica calabrese e nazionale. E poi rappresentanti delle camere penali di mezza Italia e tanti cittadini locresi che D’Ettore lo conoscevano di persona e che hanno sfidato il caldo soffocante di questo ultimo scorcio di agosto per l’ultimo saluto a quel politico che la premier Giorgia Meloni aveva definito nel messaggio di cordoglio alla famiglia come «un uomo onesto e generoso».
D’Ettore, come ogni estate, era tornato a Locri dove risiede l’anziana madre, per trascorrere un breve periodo di riposo. Poi il malore improvviso e la corsa, rilevatesi inutile, fino in ospedale. «Vogliamo ringraziare quanti si sono stretti a noi in questo momento – hanno detto le figlie di D’Ettore durante la cerimonia – e vogliamo ringraziare i medici dell’ospedale di Locri che tanto hanno lottato nel tentativo di salvare nostro padre».