Ricevono dai 120 ai 150 pazienti al giorno, dai casi più lievi (che non trovano filtri medici sul territorio) ai codici rossi. Al Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II di Lamezia Terme ci sono, nella maggior parte dei casi, quattro infermieri a turno: uno nel reparto di osservazione breve intensiva, due al triage e uno (da solo) all’interno del Pronto Soccorso. Tra l’altro gli infermieri della struttura front office di Lamezia Terme, pur macinando numeri che si avvicinano a quelli di un hub, sono tra coloro che ricevono gli stipendi più bassi d’Italia, anche rispetto ad altri ospedali calabresi.

Nessun nuovo innesto all’orizzonte

Dopo l’incontro di ieri tra il primario facente funzioni Rosarino Procopio e il direttore sanitario aziendale Antonio Gallucci, nel primo pomeriggio sono circolate notizie preoccupanti: nessun nuovo infermiere all’orizzonte e non ce ne saranno a breve. La cosa è ancora ufficiosa ma sta destando grande preoccupazione.
L’unica soluzione proposta è quella di fare dei turni extra in regime di prestazione aggiuntiva. Ogni infermiere può fare massimo tre prestazioni aggiuntive al mese. In totale, al momento, il Pronto soccorso di Lamezia dispone di 27 infermieri attivi, visto che due sono in gravidanza e una ha fatto ricongiungimento familiare ed è in Sicilia.
Ma quanto può reggere la fibra e la lucidità di un lavoratore col sistema dei turni extra? Le voci che circolano nella ultime ore parlano di grande fermento e indignazione. Tanto che gli infermieri, nonostante i bassi emolumenti, starebbero pensando di rifiutare le prestazioni aggiuntive (che prevedono un emolumento extra) scegliendo la protesta.

Oculista solo sette ore al giorno e solo nei feriali

Appare chiaro il forte demansionamento che sta subendo l’ospedale di Lamezia Terme, a cominciare dalla porta d’accesso delle emergenze. Le prestazioni che può offrire sono sempre più risicate e vanno ad ingolfare il già pesantemente oberato ospedale di Catanzaro.
Un esempio: l’oculista sarà disponibile solo dalle 8 del mattino alle 15. E solo nei giorni feriali. Chi avrà problemi agli occhi in un giorno di festa o dopo le 15 sarà dirottato a far nottata al Pugliese-Ciaccio.
Stesso discorso per chi presenta un infarto miocardico acuto (il cosiddetto infarto con stemi). Anche questo paziente andrà a Catanzaro. Senza contare che Lamezia presenta spesso ambulanze senza medico.

La notte da incubo del Capodanno

Una notte da incubo – altro esempio di lavoro al cardiopalma – è stata quella del Capodanno appena trascorso: una donna con una fortissima emorragia che solo la caparbietà del personale presente, l’intervento del Centro Trasfusionale (grazie a sette sacche di sangue e un medicinale che ha fermato l’emorragia) e la buona sorte non hanno mandato al Creatore prima che Catanzaro la prendesse in carico.
Si può continuare in queste condizioni? In continua, totale emergenza?
Chi, alla fine dei giochi (politici) griderà che il re è nudo?