Si amplia giorno dopo giorno la rete di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini, messa su dal Comune di Lamezia Terme in collaborazione con la Prefettura, la Caritas, l’Asp e la Chiesa ucraina.

Aumentano le famiglie in arrivo, ma anche i mezzi che partono alla volta dell’Ucraina carichi di viveri di prima necessità, medicinali e tanto altro. L’hub vaccinale a breve verrà destinato ai tamponi e alla vaccinazione degli esodati, mentre crescono le famiglie accoglienti che rispondono a precisi criteri indicati dal tavolo tecnico che si è tenuto nei giorni scorsi.

«In queste settimane – ha spiegato il direttore della Caritas diocesana don Fabio Stanizzo - i nostri operatori hanno effettuato un censimento sia dei bisogni che delle disponibilità cercando di dare risposte concrete alle richieste che sono le più svariate: dal tampone, alla scuola, al cibo, al vestiario, all’assistenza legale. Ci siamo e ci stiamo mobilitando, collaborando con alcuni parroci che hanno anche dato disponibilità di alloggi nelle loro parrocchie e con alcune famiglie che stanno ospitando ed ospiteranno questi profughi».

«Numerose - ha aggiunto -  le richieste giunte nel corso degli interventi che hanno abbracciato varie sfere da quella della comprensione della lingua a quella sanitaria, a quella dei trasporti, alla burocrazia, al supporto psicologico (soprattutto per i più piccoli), alla possibilità di frequentare la scuola o le strutture sportive, all’emergenza Covid».

Tanto da fare, insomma, e Lamezia e il Lametino si stanno rivelando molto operativi, poche parole e tanti fatti, per rispondere con concretezza e celerità alla richieste da chi arriva nel nostro territorio in fuga portando con sé disperazione, ma anche gratitudine per chi li accoglie dopo viaggi spesso difficili e pericolosi.

«I più piccoli – ha spiegato il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro – avranno l'ingresso gratuito nei nostri tre asili comunali di Lamezia Terme e la Lamezia Multiservizi ha preparato un pass che consenta loro di poter viaggiare gratuitamente per il trasporto pubblico locale». Continua poi la sistemazione in alloggi e la ricerca di famiglie che vogliano ospitare i profughi. Anche il complesso di Ginepri, risolte alcune problematiche, dovrebbe tornare utile in questa corsa alla solidarietà.