VIDEO | Cerimonia molto partecipata quella di ieri alla quale hanno presenziato, oltre al direttore nazionale dell'ente Cei, anche autorità civili, militari e religiose
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Oltre cento posti a sedere a regime, cinquanta con normative Covid. Con i pasti da asporto e la turnazione oltre 300 pasti da distribuire. La Caritas Diocesana ha inaugurato la nuova mensa nei locali della Concattedrale di San Benedetto, lì dove a breve troveranno posto un nuovo dormitorio e docce per i più bisognosi.
Una piccola cittadella della Carità all’ombra della grande cattedrale progettata da Paolo Portoghesi. A presenziare alla cerimonia d’inaugurazione autorità militari, civili e politiche. I procuratori della Repubblica Curcio e Falvo, l’assessore regionale Filippo Pietropaolo, il sindaco e il presidente del consiglio. Un’opera straordinaria di impegno, coraggio e dedizione possibile quotidianamente solo grazie ai volontari il cui numero non è mai sufficiente.
La generosità di Lamezia Terme
«Lamezia Terme – ha detto il vescovo Giuseppe Schillaci – è una comunità che, nonostante le difficoltà che tutte le comunità nel mondo stanno vivendo, ha dimostrato di non ripiegarsi su sé stessa, di non mettersi sulla difensiva, ma è stata capace di osare. In un momento difficile, abbiamo aperto le docce, ma anche le nostre parrocchie, come fatto lo scorso anno da don Giancarlo Leone alla Pietà quando ha aperto le porte a chi aveva freddo. Una Chiesa che si apre e non pensa solo al culto; una Chiesa che è capace di andare incontro all’altro, a farlo generosamente perché chiamata a portare il lieto annuncio e mi auguro che con carità sappiamo sempre più ascoltare questo invito».
Prosegue un progetto avviato da tempo nella Concattedrale per diventare punto di riferimento per i più fragili. Parole cui ha fatto eco la sollecitazione ad “essere profetici”, giunta da don Marco, direttore Caritas Italia, secondo il quale «sarebbe bello poter dire chiudiamo queste mense, queste strutture perché non c’è più bisogno e, non solo perché non ci sono più bisognosi, ma perchè ciascuno si prende le proprie responsabilità».
«L’8 per 1000 – ha aggiunto – è dei cittadini italiani che sulle loro dichiarazioni dei redditi, firmando, lo destina alla Chiesa Cattolica, e permette alla Chiesa di poter realizzare delle opere concrete come la mensa che inauguriamo questa sere. In altri termini, si restituisce al territorio ciò che i cittadini ci danno».
L'aumento delle richieste
«La pandemia – ha ricordato don Fabio Stanizzo, direttore Caritas Lamezia Terme – ha suscitato in ciascuno di noi delle domande le cui risposte abbiamo trovato nel Vangelo ed abbiamo cercato di rispondere ad un bisogno concreto: le povertà in questo territorio sono aumentate al punto che se, finora, l’utente Caritas lametino che si recava alla mensa rappresentava il 15 cento delle richieste, oggi ne rappresenta il 50. Parallelamente, però, con i due vicedirettori don Giacomo Panizza ed il diacono Ubaldo Navigante, che ringrazio per l’apporto, abbiamo avuto una sollecita risposta da famiglie, imprese, società, singoli cittadini».
«La solidarietà, infatti, a Lamezia c’è stata e c’è ed ha dei volti ben precisi, come hanno dei volti ben precisi gli operatori ed i volontari che in questi mesi hanno lavorato tantissimo per realizzare questo progetto. Per me – ha concluso - questo ultimo periodo è stato un cammino sinodale anche perché queste realtà appartengono a tutti e non sono una proprietà privata ma devono creare ponti di solidarietà».