Preoccupa l’andamento dei nuovi positivi della settimana in corso, difficili le attività di tracciamento per i tanti focolai e per il «comportamento poco collaborativo degli intervistati»
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Torna a peggiorare la situazione epidemiologica a Isola di Capo Rizzuto. L’ente ha comunicato che «un nuovo ed esponenziale aumento di casi Covid è stato registrato, nell'ultima settimana» nella cittadina, che solo qualche settimana fa ha rischiato di finire in zona rossa. Attualmente, secondo quanto riferito dal Comune, i casi attivi nel centro del Crotonese sono 93 e nei giorni scorsi si è registrato anche un decesso a causa del virus. Un aumento di contagi che ieri sera ha portato l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone a chiedere alla Regione Calabria l’istituzione della zona arancione.
I numeri del contagio
Dall’1 al 30 novembre, si legge nella relazione inviata dall’Asp alla Regione, sono stati rilevati 170 soggetti positivi, il 57% dei quali ha un’età inferiore ai 18 anni o maggiore di 60. Di queste persone contagiate, 93 hanno dichiarato di aver completato il ciclo vaccinale anti Covid, 8 di aver ricevuto la prima dose e 69 di non essere vaccinati. A preoccupare è l’andamento dei contagi nell’ultima settimana in corso: dal 29 novembre al 2 dicembre ammontano a 45 (incidenza pari a 255). «I dati parziali mostrano una tendenza in aumento del numero dei nuovi casi e del relativo valore di incidenza rispetto alla popolazione residente» sottolineano dall'Asp. Nella settimana precedente i nuovi positivi rilevati erano stati 51, in quella prima 36, e ancora prima 37 e 26.
Difficile il tracciamento
Le attività di tracciamento sono complicate. Nel documento, si legge che «a partire dall’ultima decade di ottobre 2021, quando si è registrato un forte aumento dei casi a Isola di Capo Rizzuto, l’analisi del link epidemiologico dei nuovi casi rispetto ai casi attivi evidenzia la genesi di focolai multipli in continua espansione, perlopiù concatenati tra loro e che rende impossibile una completa mappatura del link epidemiologico in relazione alla fonte del contagio».
Dall’analisi dei casi attivi notificati dal 23 novembre scorso ad oggi «è stato possibile individuare focolai originatesi in due distinte scuole. In aggiunta alla individuazione di focolai conclamati, sono stati individuati ulteriori 11 casi confermati che frequentano le stesse scuole e che apparentemente non avrebbero alcuna relazione con i focolai conclamati».
Comportamento poco collaborativo
L’azienda sanitaria sottolinea che «rimane significativo il numero di soggetti che non è grado di identificare con certezza la fonte di contagio e, quindi, il numero dei nuovi casi non riconducibili a catene di trasmissione note». L’Asp evidenzia, inoltre, il «comportamento poco collaborativo da parte de soggetti intervistati a fornire l’elenco dettagliato dei contatti stretti, spesso anche familiari».
«Dal 6 dicembre – si legge in un post del Comune sui social - cambieranno tante cose, la Prefettura ha comunicato che verranno effettuati controlli a tappeto, ma dobbiamo imparare a controllarci da soli perché questo virus uccide». Infine, viene rinnovato l’appello ai cittadini: «Il vaccino rimane l'unica arma in nostro possesso, abbiamo già perso troppo tempo: vacciniamoci».
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