«Ho gioito, è il primo segno di giustizia, di vittoria. Per chi sta indagando e per noi». Poche parole ma ricche di significato quelle pronunciate ai microfoni di LacNews24 da Rosaria Scarpulla, la madre di Matteo Vinci ucciso da un’autobomba a Limbadi, all’indomani dell’arresto di Rosaria Mancuso,  moglie di Domenico Di Grillo e vicina di casa della famiglia Vinci.  Al momento non c’è nessuna correlazione tra quanto accaduto lo scorso 9 aprile e l’arresto eseguito nella giornata di ieri ma per “mamma coraggio” , così è stata soprannominata durante la consegna del Premio Nazionale “Valarioti-Impastato”, andato in scena nell’auditorium del Liceo “Piria” di Rosarno, la strada tracciata dagli inquirenti è quella giusta. A Rosaria Scarpulla il riconoscimento, dedicato a due simboli della lotta alle mafie, giunto alla terza edizione. Un premio che lei ha voluto dedicare al suo Matteo e ai tanti giovani presenti nel salone dell’Istituto superiore rosarnese.

Fianco a fianco

Accanto a Rosaria Scarpulla un’altra donna ed un'altra “mamma coraggio” insignita del Valarioti-Impastato: Giuseppina De Francia, madre di Maria Chindamo, l’imprendidtrice di Laureana di Borrello scomparsa nel nulla nel maggio del 2016. Una donna provata dal dolore e dal tempo ma non arresa.  «Alla mia età – spiega - è sempre più difficile proseguire questa battaglia per me e per i miei nipoti, ma fin quando avrò respiro lotterò con tutte le mie forze per riavere mia figlia ».