Tutto è pronto, a Cittanova e Molochio, per l’accoglienza del principe Alberto di Monaco che riceverà la cittadinanza onoraria nella sua tre giorni calabrese. Il capo del principato di Montecarlo, in ragione del legame storico tra la famiglia Grimaldi e le due cittadine della Piana reggina – inserite in un’associazione internazionale di cui fa parte anche Gerace – visiterà alcuni luoghi dove ancora sono presenti i segni del casato. «Nella nostra chiesa – spiega il parroco di Cittanova don Letterio Festa – verrà in visita privata per onorare la memoria di una sua ava, le cui spoglie sono in essa custodite».

Il principe arriverà a Cittanova martedi pomeriggio, proveniente da Gerace, pernotterà in un luogo tenuto ancora segreto per via del protocollo di alta sicurezza, e l’indomani mattina raggiungerà Molochio. «Sono pronto ad ospitarlo a casa mia», ironizza nella villa comunale un cittanovese; «il principe è nel nostro cuore per via delle cose che abbiamo letto sul suo conto», gli fa eco un atro pensionato. In effetti, la località del previsto pernottamento è l’unica cosa rimasta misteriosa in un cerimoniale molto particolare e ferreo.

Il clou delle due cerimonie è previsto all’interno del teatro cittanovese e nella piazza antistante il municipio molochiese. Sulla facciata dei municipi dei due paesi sono state installate delle targhe ricordo, mentre è stato chiarito che il regnante monegasco apporrà la sua firma nei libri delle visite creati nell’occasione. Sia il sindaco Francesco Cosentino, che il collega Marco Caruso, hanno già conosciuto l’illustre ospite – che è arrivato in Calabria anche per ricevere la laurea ad honoris causa in Agraria a Reggio e per raccogliere fondi da devolvere alla tutela delle foreste – in due occasioni, nel palazzo reale di Montecarlo e in un meeting a Rimini. «Persona assolutamente alla mano», lo descrivono all’unisono i due primi cittadini.

A Molochio, ultima tappa della visita, si aggiungeranno anche i vertici del Parco nazionale d’Aspromonte che condurranno il principe in una visita in una zona che un tempo era una feudo della famiglia Grimaldi, ed oggi è, visto l’impegno che da qualche anno Alberto porta avanti, un luogo per la cui tutela e valorizzazione la casa monegasca può concorrere. C’è da di dire infatti che non solo sentimenti di riconoscenza si intrecciano nella visita, ma anche prove tangibili di aiuto visto che una banca di Montecarlo ha curato l’installazione di una serie di defibrillatori.