20 agosto 2018. A Civita è stata diramata dalla Protezione civile l'allerta gialla. Ma non sembra preoccupare nessuno. C'è il sole. Nelle gole del Raganello risuonano le voci e le risate di escursionisti e turisti. All'improvviso sulle montagne che sovrastano il canyon inizia a piovere. Un'ondata di piena del torrente Raganello scatena la sua furia d'acqua nelle gole: un muro di acqua, fango e detriti travolge i turisti che affrontano la risalita del canyon, meta desiderata da migliaia di visitatori ogni anno. È una tragedia immane. Una strage

Spensieratezza, svago e relax lasciano spazio a terrore e morte. Il paradiso si è trasformato in un inferno: è una trappola mortale. Decine i feriti soccorsi dalla macchina dell'emergenza che ha messo in campo centinaia di uomini del Soccorso alpino Calabria, della guardia di finanza, vigili del fuoco, carabinieri e polizia di stato, carabinieri forestali e protezione civile per salvare e recuperare quante più vite.

Ma la piena assassina ha già travolto e ucciso dieci escursionisti.

C’era Gianfranco Fumarola, agente penitenziario 43enne, papà che è morto nella piena del torrente probabilmente dopo aver messo al riparo i suoi bambini di 11 e 12 anni con i quali aveva deciso di fare un’escursione. I piccoli sono stati ritrovati dai soccorritori aggrappati a rocce e rami.

Non ce l’ha fatta Maria Immacolata Marrazzo, giovane mamma 43enne di Torre del Greco rimasta coinvolta con la sua famiglia nella tragedia. Il marito e i suoi due figli sono riusciti a salvarsi.

Tra le vittime c’era anche una delle guide che accompagnavano gli escursionisti tra le gole della zona: Antonio De Rasis aveva 32 anni.

C'erano Miryam e Claudia, ballerine e amiche indivisibili che avevano deciso di trascorrere le vacanze in Calabria.

In quelle gole infernali quel maledetto pomeriggio ha perso la vita anche Paola Romagnoli, 55 anni, ricercatrice universitaria originaria di Bergamo. Era in vacanza insieme al marito che è riuscito a salvarsi dalla furia delle acque. 

Erano inseparabili Carlo Maurici, 35 anni, e Valentina Venditti, 34 anni i due fidanzati di Roma travolti dall'ondata e morti. 

Sono morti, travolti dalla furia del Raganello anche Antonio Santapaola e Carmen Tammaro, i genitori della piccola Chiara, la bimba salvata dagli uomini del Soccorso alpino. La sua mano che si aggrappa alla spalla del soccorritori è una foto simbolo della strage. 

I soccorsi durarono fino tarda sera. Dieci bare affollarono la palestra della scuola di Civita. Il dolore, la commozione immensa, la visita del ministro dell’Ambiente Sergio Costa sui luoghi della tragedia, gli struggenti funerali delle vittime, l’inevitabile inchiesta giudiziaria, che portò al sequestro delle gole del Raganello e al processo.

«Le gole devono riaprire»

Oggi dopo cinque anni Civita chiede di poter tornare a vivere. Quelle gole, paradiso per gli amanti della natura selvaggia, devono riaprire. È quanto chiede il sindaco Alessandro Tocci: «Siamo speranzosi che presto possa tornare a essere fruibile un bene identitario di Civita come le Gole del Raganello. Sono fiducioso che possa essere rivista la decisione del sequestro del sito assunta subito dopo la tragedia di cinque anni fa. Anche perché in altri luoghi di Italia, per tragedie simili, sono state assunte decisioni differenti da quella riservata alle Gole del Raganello. Siamo speranzosi che quanto prima le Gole del Raganello possano ritornare libere ed essere riconsegnate ai tanti turisti che vengono a Civita con l'intento di visitarle».

Il docufilm di LaC

All’indomani della tragedia, LaC Tv andò sui luoghi della tragedia per realizzare uno speciale ricostruendo l'immane strage e intervistando testimoni e soccorritori.