Nourhit Costa scrive una lettera aperta al dirigente scolastico per contestare le scelte didattiche: «Così non si assicura il corretto percorso di apprendimento agli alunni»
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«Oggi vi racconto la storia di mio figlio». È così che inizia una lettera aperta scritta da una mamma, Nourith Costa, e indirizzata al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Manzoni di Catanzaro per contestare scelte didattiche che, a suo dire, potrebbero comportare gravi ritardi nel percorso di apprendimento degli alunni della scuola primaria.
Debutto in dad
Il primo anno di scuola elementare per il bambino inizia in dad. Anno scolastico 2020/2021, era il periodo segnato della pandemia: «Sono infermiera e in quel periodo ero impegnata attivamente e per dodici ore al giorno nella battaglia contro il covid 19» racconta Nourhit. «Con il risultato di non essermi potuta dedicare a tempo pieno, come avrei voluto, aiutando mio figlio ad apprendere le nozioni basilari ed evitare che accumulasse lacune».
Di cambio in cambio
Secondo la madre, tuttavia, la scuola non avrebbe facilitato il compito: «Ogni anno abbiamo assistito al cambio dell’insegnante di italiano, un fattore ulteriormente destabilizzante per i bambini e per l’assimilazione di un metodo di studio, già inesistente. Inoltre, mio figlio è stato inserito in una pluriclasse con tre bambini di IV classe e sei di V».
La pluriclasse
«Oggi siamo venuti a conoscenza del fatto che si intendono inserire nella stessa classe anche i bambini di I elementare, così aumentando le difficoltà di bambini ed insegnanti. Neanche se avessimo la Montessori o Hanan Al Hroub, si riuscirebbe a gestire il contestuale insegnamento rivolto però a tre classi diverse» ironizza amaramente la mamma.
Il difficile percorso di apprendimento
«Verbalmente c’era stato assicurato che durante le ore di italiano e matematica le due classi sarebbero state separate così da facilitare il compito delle maestre nell’insegnamento delle nozioni - spiega Nourhit -. Oggi, tuttavia, ci troviamo di fronte ad una scelta didattica incomprensibile. L'unica certezza è che le strade che mio figlio intenderà percorrere in futuro e dove queste lo porteranno saranno esclusivamente un suo merito e non di chi avrebbe dovuto insegnargli come sviluppare le sue capacità minori e migliorare le maggiori.
Una laurea in Lettere
Non tutti possono permettersi di pagare un doposcuola - conclude la mamma - o hanno l'opportunità di aiutare i propri figli negli studi. Se lo avessi saputo, avrei conseguito una laurea in lettere o in qualsiasi altra materia che mi avrebbe consentito di accedere alla professione di insegnante ed essere in grado di aiutare i miei figli. Ricordi che i bambini di oggi saranno gli adulti di domani e senza istruzione la strada è molto breve».