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Da oggi a Badolato, nel catanzarese, sorge "l'albero della vita", un monumento dedicato a tutti coloro che hanno perso la vita sulla SS 106, voluto dall'Associazione "Basta vittime sulla strada statale 106", presieduta da Fabio Pugliese. L'opera, progettata da Cataldo Formaro e realizzata grazie alla donazione del 5X1000 ottenuta quest'anno dall'Associazione, è stata collocata nella piazza principale ed è rivolta verso la strada. Alla cerimonia di inaugurazione, dopo la celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo di Catanzaro Squillace mons. Vincenzo Bertolone, hanno partecipato i familiari delle vittime, i sindaci del comprensorio e gli studenti. E' stato il sindaco di Badolato Gerardo Mannello a ricordare le 32 vittime della strada che il suo paese piange dal 1957 ad oggi e a chiedere quindi interventi urgenti per la messa in sicurezza della "strada della morte".
Circa 750 le vittime della SS 106 negli ultimi 20 anni
"In Calabria dal 1996 sono almeno 750 le persone che sull'asfalto hanno perso la vita - ha affermato Pugliese - tra queste circa 500 sono morte sul colpo, le altre dopo essere arrivate in ospedale. Il nostro appello va quindi alle istituzioni, affinché siano messi in atto interventi urgenti per rendere questa strada più sicura". L'albero della vita servirà a ricordare non solo chi è morto sulla 106 ma anche chi è morto per la 106, come il badolatese Franco Nisticò, morto dopo il suo ultimo comizio a Villa San Giovanni, che tanto ha lottato per l'ammodernamento dell'infrastruttura.
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"L'impegno di mio padre - ha dichiarato Guerino Nisticò, figlio di Franco - è servito e servirà nel momento in cui le comunità locali di questo territorio riusciranno a uscire dal silenzio per rivendicare la messa in sicurezza della 106, in particolare del tratto ionico che va da Soverato a Monasterace, particolarmente pericoloso".