VIDEO| La cerimonia si è svolta nella frazione Marina per avere spazi più aperti ed evitare assembramenti. Oltre ai vertici delle forze dell'ordine, presenti anche monsignor Renzo e diverse personalità politiche
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La banchina del porto antistante la sede della Capitaneria e il monumento ai caduti di piazza Maria Ausiliatrice: sono i due luoghi, distanti tra loro, scelti per la celebrazione della Festa della Repubblica a Vibo Valentia. Il bisogno di evitare gli assembramenti ha fatto preferire gli spazi più aperti di Vibo Marina, come teatro della solennità, con la corona d’alloro portata fino al monumento grazie al viaggio di una motovedetta, dopo che il prefetto Zito e il colonnello Capece ne avevano seguito la sfilata davanti alle autorità.
Un clima surreale, solo 25 ospiti invitati in tutto, in fila, distanziati, evitando i picchetti, con i vibonesi che, indossata la mascherina, hanno comunque seguito – senza assembramenti – la cerimonia che il presidente Sergio Mattarella, nel messaggio letto dal prefetto, ha voluto agganciare all’impegno civile, sociale, professionale dispiegato da nord a sud durante la pandemia. «E’ una festa della rinascita – ha dichiarato il prefetto – perché tutta la nazione possa mettersi alle spalle un momento difficile, all’insegna della coesione».
C’erano i vertici della forze dell’ordine, mons. Luigi Renzo, e poi i parlamentari Giuseppe Mangialavori, Dalila Nesci e Riccardo Tucci, ma anche Vito Pitaro e Luigi Tassone per il consiglio regionale, mentre i sindaci assenti – rappresentati dal primo cittadino Maria Limardo e dal presidente della Provincia Salvatore Solano - hanno inviato un messaggio che è stato letto.