Lo Slow Beans, il meeting della comunità leguminosa di Slow Food, sbarcherà sul Pollino per una tre giorni di iniziative articolate tra il 6 e l’8 dicembre a Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello, dove nel 2019 è stata istituita le denominazione comunale De.Co. per il fagiolo poverello bianco. Per prendere parte al prestigioso e consolidato appuntamento itinerante inaugurato nel 2010, giungeranno i maggiori produttori di legumi d’Italia e quelli esteri provenienti in particolare da Francia, Germania, Spagna, Polonia e Turchia. Slow Beans è la rete di promozione del valore non solo nutrizionale dei legumi, ma anche di quello culturale.

Simbolo della sostenibilità

Questo prodotto oggi è diventato l’alimento simbolo della sostenibilità delle colture. Intenso il programma, presentato in conferenza stampa nel salone degli stemmi del palazzo della Provincia di Cosenza, alla presenza di attori politici, istituzionali e imprenditoriali. Sono tra l’altro intervenuti Michelangelo D’Ambrosio, presidente di Slow Food Calabria, Teresa Maradei, presidente della condotta Valle del Mercure, il commissario Arsac Fulvia Caligiuri e poi Mimmo Pappaterra, presidente del Gal Pollino Sviluppo, e gli amministratori locali del comprensorio.

Il valore delle filiere colte

«Raccontiamo una storia che passa per i legumi e racconta la comunità sui territori, attraverso piccole filiere che a noi piace definire filiere colte, con prodotti che raccontano non solo una qualità organolettica ma anche una qualità politica dei nostri prodotti e perciò una alternativa valida a far sì che questo nostro pianeta possa diventare un pianeta migliore» ha affermato al nostro network Michelangelo D’Ambrosio che ha poi anticipato una parte del programma della tre giorni: «Avremo dei momenti ludici, una fiera mercato, dei momenti di degustazione enogastronomica sempre legata ai legumi ma avremo anche dei momenti di confronto tecnico-scientifico e un focus sulla sostenibilità delle micro filiere produttive, quelle micro filiere – ha sostenuto D’Ambrosio – che poi sono il tessuto del nostro Paese da un punto di vista soprattutto della qualità e delle piccole comunità. Coinvolgendo le università cercheremo – ha concluso – di costruire un laboratorio permanente che fornisca modelli di fattibilità economica per la produzione di questi prodotti ritenuti erroneamente solo di nicchia».

Sbarca in Calabria la rete dello Slow Beans. La manifestazione itinerante di promozione dei legumi come alimento e come indice di cultura contadina e di agricoltura sostenibile, si svolgerà tra il 6 e l'otto dicembre nel cuore del Pollino

Modello produttivo

Scegliendo i legumi, ha spiegato la vice presidente di Slow Food Italia, Roberta Billitteri collegata da remoto, si può fare «politica nel quotidiano attraverso il cibo incidendo sul benessere delle persone, dell'ambiente e del pianeta» attraverso «buone pratiche» che aiutano a rafforzare e rendere sempre più partecipata la scelta consapevole del cibo buono, pulito e giusto. L'evento ricade nella programmazione di Calabria Straordinaria e si avvale della partnership istituzionale ed economica della Regione Calabria, dell'Arsac e del sostegno del Parco nazionale del Pollino, del Gal Pollino Sviluppo e del patrocinio dei comuni di Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello. Il presidio Slow Food per il fagiolo poverello bianco «oggi è diventato un modello produttivo che ha avvicinato alla terra e alla riscoperta di questo legume tanti giovani e donne» ha dichiarato Teresa Maradei, presidente della condotta Valle del Mercure Pollino.

Straordinaria biodiversità

I legumi da sempre considerati un cibo povero sono in realtà ricchi dal punto di vista nutrizionale, diffusi in tutto il mondo, e oggi possono rappresentare lo strumento alimentare per «contribuire a sconfiggere la fame nel mondo» ha rimarcato Marco Del Pistoia, ideatore di Slow Beans. «La Calabria ha un grande patrimonio di biodiversità proprio sulla filiera dei legumi – ha ricordato il commissario dell’Arsac, Fulvia Caligiuri – con oltre 120 legumi diversi conservarti dall’azienda regionale di sviluppo agricolo calabrese negli oltre 400 ettari di campi dedicati alla ricerca sperimentale».
Un patrimonio di «eccellenza agroalimentare» che ha bisogno di essere valorizzato e divulgato insieme a tutta la rete dell’agricoltura di qualità che la regione Calabria sta proiettando in una dimensione nazionale ed internazionale grazie ad una fitta rete di promozione che rafforza anche la sinergia e il «gioco di squadra» che in Calabria vede protagonista la filiera istituzionale e Slow Food Calabria.

Appuntamento prestigioso

La presenza di Slow Beans in Calabria arriva da lontano ed è frutto di un percorso attivato dai produttori del fagiolo poverello insieme a Slow Food Calabria che ha restituito «protagonismo ai produttori» ha ricordato Domenico Pappaterra, presidente del Gal Pollino Sviluppo. Una rete di giovani e donne che è risultata negli anni «esaltante per il territorio» ed ha segnato la strada giusta per essere oggi a celebrare un grande evento internazionale che ridà valore al cibo. Presenti alla conferenza stampa anche i sindaci dei tre comuni coinvolti nell'evento Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno. Il fagiolo poverello è diventato «ambasciatore del territorio della Valle del Mercure» ha ricordato Gaetano Palermo, consigliere delegato all'agricoltura per il comune di Laino Castello, e strumento per «fare rete legato all'agricoltura di qualità» ha rilanciato il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo, e che oggi «esalta il valore umano ed economico di una filiera che è un faro di qualità» per il comprensorio ha concluso Paolo Pappaterra, sindaco di Mormanno.