I borghi reggini di Bova e Ortì si sono trasformati in palcoscenici di grande suggestione grazie ai loro Presepi Viventi, esempi concreti di come la tradizione possa diventare motore di rinascita culturale e sociale. Rievocazioni storiche che vanno oltre le celebrazioni natalizie, divenendo autentiche testimonianze di un patrimonio che unisce memoria, identità e futuro possibile.

A Bova, borgo simbolo dell’Area Grecanica, il Presepe Vivente ha preso forma come un’affascinante rappresentazione storica della "Bova Capitale" che fu. Le strade del borgo gioiello hanno accolto figuranti in costumi d’epoca, impegnati a ricreare scene di vita quotidiana e antichi mestieri. Un lavoro corale che ha visto l’intera comunità della Parrocchia di San Teodoro Martire partecipare con passione, trasformando il paesello in un luogo in cui autenticità e tradizione si fondono, riaffermando il legame profondo con le proprie radici grecaniche.

A Ortì, invece, l’atmosfera ha assunto una connotazione letteralmente medievale. Il Presepe Vivente, ispirato ad un periodo storico sicuramente lontano da quello della Natività, ha comunque offerto una narrazione diversa, incentrata su ambientazioni ricche di dettagli storici. La parrocchia, anche qui, ha coordinato un evento che ha coinvolto l’intera comunità locale, trasformando il borgo in un’esperienza immersiva per i visitatori. Ortì ha saputo coniugare il rigore storico con la vivacità della rappresentazione, mostrando come la storia possa diventare uno strumento di attrazione e riscoperta.

Nonostante le differenze stilistiche, i Presepi Viventi di Bova e Ortì condividono lo stesso obiettivo: rivitalizzare i borghi attraverso la valorizzazione delle tradizioni. Se a Bova l’autenticità grecanica è il cuore dell’evento, a Ortì il richiamo al Medioevo rappresenta il fulcro della narrazione. Entrambi dimostrano come eventi del genere possano essere un veicolo per riscoprire il legame tra comunità e territorio, promuovendo una crescita culturale e sociale.

L’impatto di queste rievocazioni storiche va ben oltre il periodo natalizio. Esse attirano visitatori, generano benefici economici e contrastano il fenomeno dello spopolamento che minaccia molti piccoli centri storici. Una bellezza autentica che valorizza il territorio e lo trasforma in un punto di riferimento culturale e turistico. Eventi che non si limitano a essere dei semplici spettacoli di cui godere, ma diventano strumenti di trasmissione di valori, conoscenze, usanze. Attraverso la riscoperta di mestieri antichi e il recupero delle tradizioni locali, le comunità riaffermano la loro identità culturale e rafforzano il senso di appartenenza. Ogni dettaglio – dalle scenografie agli abiti, dai gesti ai sapori – racconta una storia che si rinnova, educando al rispetto per il passato e alla bellezza della semplicità.

Dimostrazione di come il patrimonio immateriale possa diventare una risorsa concreta per il futuro: un modello di rinascita in cui tradizione e innovazione si incontrano per ridare vita ai territori, rendendoli protagonisti di un racconto che parla di comunità, cultura e speranza.