La particolare opera rinnovata e ristrutturata: «La bellezza è sempre la stessa. È un sistema meccanico perfetto in ogni piccolo dettaglio»
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Era stato realizzato dallo storico parroco del paese, don Mimmo Lamberto. Adesso il presepe elettromeccanico di Caulonia, unico nel suo genere in Calabria, a 63 anni dalla sua prima esposizione è stato completamente rinnovato e ristrutturato grazie al lavoro di Ercole Sansalone, fedelissimo discepolo di un prete visionario, scomparso nel 2005, e avanti anni luce rispetto ai suoi colleghi.
Si tratta di un'opera in pianta stabile che ha visto la luce nel 1961 e che col passare degli anni è divenuta meta di migliaia di visitatori provenienti d'ogni parte della Calabria e, non di rado, anche da altre parti della penisola. «Era per me un dovere morale riprendere quella che molti hanno definito un’opera d’arte – ha raccontato Sansalone – il presepe, indipendente dai movimenti, è sempre un qualcosa che rappresenta l’unità e la bellezza della famiglia».
Il sacerdote cauloniese realizzò le parti meccaniche del presepe con ingranaggi e motori reperiti tra i rottami, utilizzando la carta dei sacchetti vuoti del cemento girando tra i cantieri edili. All’interno dell’opera si possono ammirare i pastori che ballano la tarantella e gli antichi mestieri del fabbro, del calzolaio e delle filatrici, tutti in movimento. Anticamente il cervello di tutti i meccanismi del presepe era rappresentato da un sistema ad elettrolisi, ancora oggi perfettamente funzionante.
«È un sistema meccanico perfetto in ogni piccolo dettaglio anche se autocostruito tutto in legno e calcolato al millesimo per durare esattamente 15 minuti e 14 secondi, riproducendo le varie fasi di giorno e notte – spiega ancora l’artigiano cauloniese –. All’epoca c’erano 300 movimenti diversi, realizzati tutti con materiali di riciclo. Oggi per motivi di spazio siamo stati costretti ad eliminare qualcosa, ma la bellezza è sempre la stessa».