La realizzazione artistica nasce dal progetto Casa di Quartiere finalizzato a dare vita alla prima portineria di comunità in terra bruzia. Sandra Berardi di Yairaiha Onlus: «Non ci possiamo avvicinare al Natale con indifferenza sapendo che la terra di Gesù è colpita da conflitti armati»
Tutti gli articoli di Costume e Società
PHOTO
«Un momento di riflessione e un segno di contrarietà nei confronti delle guerre»: è questo il pensiero da cui nasce l'idea di realizzare un eco-mosaico per la pace nel cuore di Cosenza. All’interno del Palazzo Cosentini sta, infatti, fiorendo il progetto Casa di Quartiere e, con esso in queste ore, la riproduzione in mosaico della “Colomba della pace” di Pablo Picasso.
Una vera e propria opera d’arte che, come evidenzia Sandra Berardi dell’associazione Yairaiha Onlus «nasce perché è il periodo di Natale e tutto il mondo è in guerra. Pensiamo al caso della Palestina: una guerra massacrante che dura da oltre un anno e che ha ucciso 18.000 bambini. Da parte nostra questo vuole essere un momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica perché non ci possiamo avvicinare al Natale sapendo che la terra di Gesù, la Palestina, è colpita dalla guerra».
Un invito a fermarsi e riflettere, combattendo la frenesia e il consumismo esasperato delle festività con la creatività e il recupero di materiali di scarto – utilizzati proprio per comporre, tassello dopo tassello, l’eco-mosaico. La chiamata alle arti sarà accompagnata da una tavola rotonda che, a partire dalle 17:00 di sabato 14 dicembre, offrirà ulteriori spunti di riflessione grazie alla partecipazione di ospiti esperti in crisi internazionali, diritti fondamentali e sistemi di accoglienza.
«Saranno con noi, in particolare, il dottor Pietro Panico – consulente legale specializzato in protezione internazionale – e la dottoressa Lidia Vicchio, che attualmente collabora con l’ASGI (associazione nazionale per gli studi giuridici sull’immigrazione). Sappiamo, infatti, che il centro storico di Cosenza è interessato da fenomeni di ospitalità e quindi ci sembra anche importante discutere di come sia cambiata la normativa rispetto a questi sistemi di accoglienza», ha detto Alma Pisciotta, presidente di Emergenti Visioni – Centro di studi di sociologia teatrale.
Casa di Quartiere è, non a caso, un progetto molto ambizioso che nasce sei anni fa, e con la collaborazione di diverse realtà tra cui il comitato Piazza Piccola, all’interno di Palazzo Cosentini, riqualificato non solo dal punto strutturale. Ci spiega, infatti, Sandra Berardi: «Qui portiamo avanti diverse iniziative culturali che si prefiggono di contrastare il degrado, lo spopolamento e l’abbandono che hanno attraversato il centro storico negli ultimi anni. Ma anche quella povertà educativa che ormai attraversa la nostra società, proponendo delle attività non solo per ragazzi ma anche per adulti, in modo da poter dare loro delle opportunità in più».
Prosegue Alma Pisciotta: «Vorremmo realizzare la prima portineria di comunità della città di Cosenza, quindi offrire una serie di servizi al territorio, tra cui una piccola biblioteca di quartiere, uno sportello di ascolto per persone in difficoltà, con la possibilità di utilizzare l’arte-educazione e le arti-terapie come strumento di coinvolgimento e di contrasto a situazioni di disagio. Poi laboratori di scrittura, musica, teatro, un coro di quartiere: sogniamo in grande e speriamo di riuscire a realizzare tutto».
Un progetto a lungo termine, dunque, che vuole ridare vita al centro storico bruzio attraverso la potenza delle diverse forme artistiche. E che vuole eliminare quell’indifferenza che, purtroppo, permea gran parte della nostra società.