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Dopo l’approvazione del bilancio, quando ormai è tarda sera a palazzo Campanella, arriva l’agognato momento dell’informativa del presidente della giunta sulla sanità. Che, in realtà, non ha aggiunto nulla a quanto già si conosceva.
«A sette anni di distanza dalla richiesta di commissariamento di Scopelliti – ha detto Oliverio - abbiamo il dovere di tracciare un bilancio di questa gestione, evitando le strumentalizzazioni. I tagli imposti per rientrare dal debito del settore dovevano servire a riorganizzare i servizi. L’occasione è stata mancata, sia durante la gestione di Scopelliti che durante le successive, prima con i sub commissari e poi successivamente la nomina del nuovo commissario Scura. Non si tratta di personalismo, dunque, ma è un problema di carattere strutturale. Anche secondo i tavoli ministeriali di verifica – ha proseguito Oliverio - peggiorano tutti gli indicatori. Durante l’ultima riunione di fine anno, che si è svolta appena 20 giorni fa, si è confermato un trend ancora più pesante. Si aggrava la mobilità passiva, i Lea scendono da 147 del 2016 a 126 mentre la media nazionale è 160 e il deficit continua ad aumentare».
«Il ministro Lorenzin – ha raccontato Oliverio - in occasione della sua ultima visita in Calabria, non ha negato questa situazione. E quando ha detto che Piemonte e Lazio stanno uscendo dal piano di rientro, ha dimenticato di dire che ciò sta avvenendo perché la gestione è stata affidata ai presidenti Zingaretti e Chiamparino. Il governo – ha chiuso Oliverio - deve quindi concedere alla Calabria la possibilità di invertire il trend negativo e dare ai calabresi gli stessi diritti dei cittadini delle altre Regioni. In base alle determinazioni che arriveranno dal Consiglio dei ministri ci determineremo. Abbiamo annunciato iniziative forti se non dovesse arrivare l’interruzione della gestione di Scura e ribadiamo quanto già annunciato».
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La prima a prendere la parola, dopo la relazione del governatore, è stata Wanda Ferro che ha attaccato frontalmente Alternativa popolare, il cui gruppo è stato interamente assente al momento del dibattito sulla sanità. «Sarebbe stato importante conoscere la posizione di Alternativa Popolare in ordine a quanto sostenuto dalla Lorenzin, ministro che è espressione di quel partito». Per la neo esponente di Fdi, inoltre, alle inefficienze della gestione Scura si sarebbero aggiunte le carenze della giunta, soprattutto in relazione alla nomina dei direttori generali. Su Oliverio si è poi abbattuto il fuoco amico di Carlo Guccione che invitato il governatore ad essere coerente con le sue intenzioni. «Non serve un nuovo documento politico del Consiglio per sostenere il governatore, serve che arrivi la nomina di Oliverio. E non può essere sufficiente che venga soltanto rimosso Scura. Bisogna avere il coraggio di essere conseguenti e rassegnare le dimissioni».
Altre critiche su Oliverio sono poi arrivate da Nicolò (Fi) e Gianluca Gallo (Cdl) che è tornato anche sull’emendamento Mirabello per l’istituzione di un’Azienda sanitaria unica: «Meschino aver costretto il consigliere a ritirarlo dopo che lo stesso era stato concordato».Al termine del dibattito, insomma, nessun passo in avanti è stato compiuto e Oliverio è fermo al punto di partenza: aspettare la decisione del governo e poi stabilire il da farsi. E, in caso, di conferma di Scura stabilire fino a che punto spingere lo scontro con Roma e dentro il Pd.
Riccardo Tripepi