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Da Santoro, a Ruotolo, da Rizzo a Gian Antonio Stella, da Travaglio a Bocca, ne abbiamo lette di tutti i colori, in alcuni casi, le critiche si sono rivelate vere e proprie bufale, per le quali, ad onor del vero, questi guri mediatici, non hanno mai chiesto scusa, anzi, ogni volta hanno rilanciato al negativo. Finanche la realizzazione della cittadella regionale, tanto per citare l'ultimo di una lunga serie di attacchi, è finita sotto gli strali del furore mediatico di queste star dell'editorialismo nazionale. L'ultima polemica sulla campagna di comunicazione turistica della Regione Calabria pubblicata sull'inflight magazine di Ryanair e sollevata da Selvaggia Lucarelli, dapprima l'ho guardata con diffidenza, anzi, per la verità ho pensato: un'altra tempesta in un bichier d'acqua sollevata a danno della Calabria. Poi, osservando la vicenda nel merito, le affermazioni della Lucarelli, non mi erano sembrate così peregrine. Al primo impatto, la storia ci consegnava l'ennesima costosissima campagna di comunicazione condita dall'approssimazione. Una valutazione negativa che, deve aver turbato e molto lo stesso Governatore della Regione, il quale, aveva subito reagito con un duro attacco alla burocrazia regionale e, contestualmente, ordinato una indagine conoscitiva interna. Qualche giorno fa, un colpo di scena a rovescio, un inedito per la nostra Regione. Wolfgang Achtner, documentarista, docente di giornalismo e per anni inviato di prestigiose testate quali CNN, ABC News, Press TV, Tetsuro Akanegakubo, corrispondente italiano dello Shakai Shimpo di Tokio, Alfredo Tesio, commentatore per la TV Nazionale Danese, hanno pubblicamente preso le distanze dalle valutazioni di Selvaggia Lucarelli, arrivando addirittura alla conclusione che quella campagna di comunicazione turistica potrebbe essere addirittura positiva. Infine, anche le indiscrezioni che stanno venendo fuori dall'indagine conoscitiva interna alla Regione, dimostrerebbero che la burocrazia regionale nella vicenda, questa volta non c'entra niente, alla luce del fatto che, almeno a quanto sembra, la Rynair sembra aver agito senza attendere la super visione degli uffici regionali. Insomma, la bolla mediatica del caso si è rapidamente sgonfiata, tuttavia, le conclusioni positive della storia, non interessano nessuno, non conquistano le prime dei giornali, non esplodono sui siti e sui social. La Calabria, per alcuni giornalisti di spessore nazionale, è sempre "Calimero", il piccolo pulcino della pubblicità della Mira Lanza caduto nella fuliggine e diventato così nero tanto da non essere riconosciuto neanche dalla madre. Un po' come la Calabria, alla quale, non viene riconosciuto mai nulla, solo il nero dei problemi e, anche quando le storie come questa sembrano finire bene, nessuno mai dei grandi opinion leader nazionali sempre pronti a puntare il dito, che abbia avuto il coraggio di riconoscere di aver toppato. Verrebbe proprio da rispondere come il Pulcino nero della Mira Lanza: "Eh, che maniere! Qui tutti ce l'hanno con me perché io sono piccolo e nero ... è un'ingiustizia però".
Pasquale Motta