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Quando diventi mamma devi imparare a destreggiarti tra le migliaia di informazioni che ti arrivano da ogni dove (anche quando non richieste. Anche da chi non è genitore. Da tutti.) e non è semplice. Soprattutto non mandare a quel paese chiunque.
Se sei furba, dici sì a tutti ma ovviamente fai come meglio credi.
Dato che appena partorisci tutto sei, meno che furba, all'inizio ti capita perfino di seguire consigli assurdi, pur di non sentire su di te il maledetto ditino puntato, quello del giudizio.
Perché appena diventi mamma, ti senti inadeguata. Il termine migliore per definire il tuo stato.
Hai gli ormoni a palla, ti fa male tutto, hai questo essere che dipende totalmente da te e ne sei consapevole, la cosa ti terrorizza a tal punto che pur di non sbagliare clamorosamente, decidi che tutti, tutti, sono più bravi di te.
Quindi, al primo pianto immotivato di tuo figlio, davanti ad altra gente, troverai chi ti dice di metterlo pancia sotto, pancia sopra, agitarlo lentamente, shakerarlo, piedi sotto, piedi sopra, togli il calzino e mordi il ditino, premi sull'ombelichino, accarezza il sopracciglio, soffia in un orecchio, chiuditi da sola in bagno e piangi pure tu.
Nessuno, nessuno ti dirà mai "sbaglia tranquillamente fin quando non vi conoscerete talmente bene da non dovervi dire nulla per capirvi, perché solo tu, che sei sua mamma, sai cos'è giusto fare per tuo figlio".
Eppure arriva quel momento.
E, davvero, non lo scorderai più, il momento in cui ti accorgi che lui ti riconosce (cosa che in realtà succede da prima che nasca, quando è ancora tutt'uno con te), ma ci sarà un momento in cui magari sta piangendo, sente la tua voce e si ferma incuriosito, e vedi la sua espressione farsi serena e rassicurata.
Ecco. Se devo dire qual è il primo, vero, momento importante tra una mamma e il proprio bambino, è quando la mamma si accorge che quel sentimento violento mai provato prima, che leva il fiato e che fa quasi male dall'intensità, è assolutamente ricambiato.