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Caro lettore che ancora non sei genitore ma ti accingi a diventarlo, tieni a mente una cosa: un giorno la tua vita sarà completamente condizionata dalla pupù del tuo pargolo.
Comincerà subito a farti capire che comanda lei, la pupù. Dai primi vagiti.
Farà capolino quando meno te lo aspetti, farà soprattutto capolino quando proprio non dovrebbe, per quanto abbia il pannolino.
Anzi, ti do una dritta, e fa in modo di tenerla a mente: se tuo figlio ogni tanto soffrirà di stitichezza, non cercare altri metodi (prugna, prezzemolino, peretta) di evacuazione: ne vale solo uno. La fretta.
Dovrai essere molto bravo a far credere alla pupù che tu sia con l'acqua alla gola.
Solitamente quando sei davanti alla porta con le chiavi in mano, vestito di tutto punto, pronto a chiudertela alle spalle, dovresti sentire il suo delizioso odorino. Va da se che anche il pargolo debba essere vestito di tutto punto, pulito, lavato e pettinato.
Qualora non funzioni, tranquillo, spingiti fino all'ascensore, o apri finalmente l'auto. Non resiste.
Non illuderti mai, e dico, mai, che levando il pannolino il problema si risolva.
La pupù arriverà sempre e comunque nei momenti meno opportuni.
Per essere certa che tu stia leggendo attentamente e che capisca il concetto, qualche giorno fa mio marito, che lavora in una centrale operativa, era in smart working (un giorno a settimana di lavoro da casa), e mentre gestiva la telefonata di un povero cristo rimasto in autostrada, lei, tirandogli la manica gli ha urlato: "Papà, devo fare la caccaaaa"!