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Sulle elezioni amministrative di Lamezia dello scorso mese di maggio, si staglia minacciosa, all'orizzonte, l'ombra del Tar. Il Tribunale amministrativo calabrese ha dato ragione ai quattro candidati esclusi, che in un ricorso parlavano di irregolarità in fase di scrutinio, ordinando al Prefetto di Catanzaro un controllo capillare sui risultati di 16 sezioni. Qualora il Prefetto confermasse le tesi dei ricorrenti, il Tar potrebbe annullare il voto delle 16 sezioni e ordinare di tornare a votare nei seggi incriminati, sia per la scelta del sindaco, che per quella dei consiglieri. Cosa potrebbe accadere nella questione primo cittadino, lo abbiamo già spiegato qui. A titolo di spigolatura, è interessante invece andare a vedere cos'è accaduto, in quelle sedici sezioni, nel voto ai vari consiglieri.
Premessa: chi scrive sa benissimo che è corretto verificare che non siano state irregolarità. Inoltre, sempre chi scrive, sa altrettanto bene che non è in discussione il semplice voto in più a questo o a quel consigliere: le preferenze totali, infatti, possono stabilire a quale lista scatti o meno il seggio in consiglio comunale. Il discorso è quindi molto complesso. Ma per pura curiosità, può essere interessante vedere come si è votato in quelle sedici sezioni. Per farlo, si sono presi in esame i risultati conseguiti in quelle sezioni dai 21 consiglieri eletti, considerando che altri tre, cioè Sonni, Ruberto e Gianturco hanno preso il posto da candidati a sindaco, oltre ai quattro candidati che sono rimasti fuori e hanno fatto ricorso. Alcuni aspetti sono molto interessanti. Intanto partiamo dai dati puramente numerici: il candidato che ha preso in questi seggi il numero più alto di voti, manco a dirlo, è Francesco De Sarro, Forza Italia, che ha raccolto 253 preferenze. Dietro di lui, Giuseppe Paladino, della lista Ruberto Sindaco, che di voti ne ha collezionati 209. Sono gli unici due candidati ad aver superato quota 200. Dalla parte opposta, nelle sedici sezioni, a prendere meno voti di tutti compresi i quattro ricorrenti, è stata Marialucia Raso, lista Lamezia Unita, con sole 66 preferenze. Il risultato migliore colto da un candidato in una di queste sedici sezioni, è quello di Massimo Cristiano, MTL, che nel seggio 71 ha raccolto la bellezza di 62 voti. Interessante è anche andare a vedere in che percentuale, rispetto al risultato totale di ogni singolo candidato, abbia inciso il risultato colto in quelle sezioni. In questo caso, l'incidenza più alta la registra proprio uno dei ricorrenti: Giovanni Talarico, che dei suoi 285 voti totali, 103 li ha presi proprio in quelle sedici sezioni, vale a dire il 38%. Di contro, la percentuale più bassa è appannaggio di Giancarlo Nicotera, UDC, con 72 voti su 423 totali. Infine il raffronto tra eletti ed esclusi. Anche qui ci sono due curiosità: Franco Chirillo, uno dei ricorrenti, nella lista NCD è stato superato di pochissimi voti da Armando Chirumbolo, poi eletto. Ebbene, Chirillo, nelle sedici sezioni, ha preso una decina di voti in più rispetto al “rivale”.
Stesso discorso per Nicola Mastroianni: rimasto fuori nella lista PD, nei seggi oggetto di verifica ha preso 15 voti in più rispetto a Mariolina Tropea, eletta in consiglio. Tutti questi dati, ovviamente, possono prestarsi a diverse interpretazioni. Così come è opportuno precisare che i risultati sono stati presi dal sito del Comune di Lamezia e vengono ancora dati come ufficiosi. Ma sono già indicativi. Vedremo se e in quante sezioni, il Tar deciderà di mischiare le carte e far giocare di nuovo la partita.
Guglielmo Mastroianni