Non c'è nulla di concreto e definito. Ma da lontano, Paolo Mascaro e Pasqualino Ruberto si stanno annusando e studiando. I due ex rivali in campagna elettorale, oggi sindaco e oppositore, stanno procedendo nel proprio rispettivo mandato. Ma qualcosa nell'aria gira, la possibilità che si apra un dialogo tra i due non è affatto peregrina. E i segnali, in questo senso, non mancano. Il primo lo ha dato lo stesso Ruberto, quando in occasione della votazione in consiglio comunale delle linee programmatiche, anziché votare contro, si è astenuto. Dall'altra Mascaro risponde in consiglio, a volte anche tra le righe: non più tardi di due giorni fa, il sindaco sottolineava un intevento di Ruberto chiamandolo “il saggio Pasqualino”. I rapporti tra i due non sono mai stati né cruenti, né idilliaci. Certo, è molto complicato immaginarli mentre si ubriacano assieme (ed in realtà è complicato immaginarli proprio ubriachi, ma tant'è...) Ciò non significa che non si possa aprire un canale, un punto di confronto. Da una parte, Mascaro ha sempre riconosciuto in Ruberto un'importante risorsa per la città, grazie al suo bagaglio politico e amministrativo. Dall'altra, il leader di Labor ha solo contestato a Mascaro le sue “frequentazioni” politiche, mai il merito di un suo qualche intervento o provvedimento. Ci sono i presupposti, ma ci sono anche dei paletti da considerare. Innanzitutto Mascaro non è tipo da promettere postazioni in cambio di un appoggio. Su questo è stato chiaro, più e più volte. Ruberto, da parte sua, non sembra però, al momento, interessato a ciò, quanto piuttosto a ruoli di incisività nell'amministrazione, eludendo qualunque tentazione di diventare assessore. E' chiaro che, stando così le cose, un eventuale appoggio di Ruberto alla maggioranza apparirebbe come immotivato, se non da motivazioni più romantiche che politiche. E il salto di steccato nudo e crudo, in questo momento, non vale la pena di essere perseguito.

Una soluzione la potrebbe dare il percorso politico di Ruberto. Tornare alle origini, ossia in Forza Italia, darebbe lo spazio per una naturale adesione alla maggioranza. Un'operazione che converrebbe un po' a tutti. Se così Tallini, infatti, vedrebbe la possibilità di far crescere al sua rappresentanza consiliare, immaginando peraltro che dietro a Ruberto possa muoversi anche qualcun altro, dall'altra Mascaro rafforzerebbe ulteriormente la sua maggioranza, portandosi a casa anche quella risorsa politica e amministrativa di cui si parlava prima. Con l'ulteriore beneficio legato ad un riequilibrio delle forze in maggioranza, proprio rispetto al neonato gruppo dei galatiani. E lo stesso Ruberto si troverebbe in una posizione da cui poter agire efficacemente sulla macchina amministrativa. E quel “Lavoriamo per la città” potrebbe diventare molto più concreto.

Guglielmo Mastroianni