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Sono a forte rischio le elezioni amministrative dello scorso mese di maggio a Lamezia. Il Tar, infatti, ha accolto il ricorso presentato da quattro candidati al consiglio comunale, non eletti, che hanno denunciato irregolarità nelle operazioni di scrutinio. Il tribunale amministrativo ha dato mandato al Prefetto di Catanzaro di verificare i risultati di ben 16 sezioni, vale a dire il 20% del totale dell'elettorato lametino. Entro 60 giorni, dovrà pervenire al Tar la relazione prefettizia, nella quale dovranno essere confermate o meno le irregolarità. A quel punto il Tribunale amministrativo, che ha già fissato la prossima udienza sulla vicenda al prossimo 9 marzo, dovrà decidere se annullare o meno i risultati in tutte le sezioni coinvolte o solo in una parte di esse. Cosa può accadere a questo punto? Trattandosi del risultato del primo turno, tutto tornerebbe in gioco, non solo i risultati relativi ai consiglieri comunali. Nel caso in cui, ad esempio, per effetto della ripetizione del voto, andassero al ballottaggio uno o due candidati diversi da Mascaro e Sonni, cioè i due che si contesero la vittoria finale lo scorso mese di giugno, anche le operazioni di voto del ballottaggio andrebbero ripetute, ovviamente, in questo caso, in tutte e 78 le sezioni. Se invece, dopo un'eventuale ripetizione del voto, i due più votati risultassero essere ancora Mascaro e Sonni, verrebbe da subito confermato sindaco Paolo Mascaro. Per capire di cosa stiamo parlando, comunque, è opportuno dare un'occhiata ai numeri. Nelle 16 sezioni “incriminate” hanno votato, il 31 maggio, 9267 elettori. Le preferenze sono state così suddivise: 3905 voti Mascaro, 2186 Sonni, 1799 Ruberto, 617 Gianturco, 384 Mazzocca, 376 D'Ippolito. Oggettivamente complicato immaginare ribaltoni, anche perché, annullando queste 16 sezioni, si ripartirebbe comunque da una situazione che, nei restanti 62 seggi, vede Mascaro avanti ampiamente con 12512 voti, seguito da Sonni 7961 e da Ruberto con 5158. Margini più ampi ci sarebbero, invece, in caso di ripetizione delle operazioni di voto, per ciò che riguarda i candidati al consiglio comunale, dove spesso si rimane fuori davvero per una manciata di voti. Con 9000 voti di nuovo da assegnare, tutto potrebbe accadere.
Guglielmo Mastroianni