Infatti sarà presentato il piano che farà partire la Banda larga nella nostra regione e che consentirà entro il 2016 a tutti i comuni calabresi di essere connessi.  Non a caso,  a questo evento sarà presente un parterre d’eccezione: Mochi Sismondi, presidente del Forum della P.A., il direttore di Infratel, Salvatore Lombardo, Giuseppe Recchi, Presidente della TELECOM, Gino Mirocle Crisci, rettore dell’UNICAL, i deputati Enza Bruno Bossio ed Ernesto Carbone, rispettivamente membri della commissione Trasporti e Finanze della Camera dei Deputati, a concludere i lavori, il sottosegretario alle Telecomunicazioni, Antonello Giacomelli. L’appuntamento è storico, uno di quei passaggi destinati a cambiare il percorso socio-economico di una regione e dei suoi abitanti. Intanto spieghiamo cos’è la banda larga. Nella legislazione italiana ed europea manca una definizione ufficiale di banda larga. Tuttavia la Commissione europea usa il termine banda larga come sinonimo di connessione alla rete internet più veloce di quella assicurata da un normale modem analogico. In questo senso la più tipica banda larga sarebbe quella assicurata dalla connessione tramite fibre ottiche. La diffusione della banda larga è considerata un fattore di crescita economica e occupazionale di un Paese in quanto in grado di ridurre il cosiddetto 'digitale divide'. Una velocità minima di connessione è un requisito tecnico irrinunciabile per la diffusione di alcuni servizi quali: telelavoro, telemedicina, teleconferenza, videochiamata e l'avvio di un'attività a distanza. La disponibilità di una connessione a banda larga è praticamente indispensabile in qualunque sede di lavoro che richieda un'interazione via Internet con l'esterno. Le Intranet aziendali normalmente già dispongono di collegamenti ad alta velocità, comunque ottenibili con investimenti propri dell'azienda. La disponibilità di una connessione Internet veloce dipende, invece, da decisioni di investimento di terzi, del proprio provider. Se la connessione è lenta, diventano problematiche operazioni quotidiane come l'invio di un file di alcuni megabyte o l'apertura di una pagina Internet che non contiene solo testo. Le aziende non servite dalla banda larga subiscono una perdita di produttività legata al tempo richiesto per svolgere attività che impegnano molto meno i concorrenti serviti da una connessione veloce. Il passaggio dunque, è storico e candida la Calabria ad essere la prima regione ad attuare in maniera coerente le linee del  Piano di Crescita Digitale del Paese, presentato da Renzi alla Ue durante il semestre di presidenza Italiana. Si tenga presente che a livello europeo, l’Italia è al penultimo posto per numero di connessioni sia broadband sia high broadband: peggio di noi, solo la Turchia. Questa azione, che è già partita nei primi 223 comuni, proseguirà nei prossimi mesi su tutti gli altri, consentendo alla Calabria, di essere tra le prime Regioni d'Italia in grado di raggiungere uno degli obiettivi di Agenda Digitale Europea, che è quello di connettere il 100% della popolazione a 30 Mbps entro il 2020. Va dato dunque atto, al Presidente della Regione, Mario Oliverio di voler perseguire prima di tutto l'obiettivo strategico di abbattere le barriere che rendono oggi la Calabria una Regione periferica e marginale.


Pasquale Motta