VIDEO | È una storia di "buona integrazione" quella del 19enne ospite del centro Sprar di Badolato, arrivato in Italia sognando di poter coltivare la sua grande passione
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«Sono stato venti giorni in mare, senza mangiare, senza acqua, senza niente. E sono stato trattato malissimo». È stato un viaggio da dimenticare quello che l'ha portato in Italia dall'Egitto insieme ad altre 300 persone. Youna, 19 anni, dopo un primo periodo in Sicilia vive nel centro sprar di Badolato superiore, in provincia di Catanzaro, da circa un anno, dove l'integrazione è ormai una realtà. È partito da solo dalla sua terra d'origine per cercare la sua strada, per avere la possibilità di studiare e coltivare la sua grande passione: fare il parrucchiere.
Da circa una settimana Youna è infatti impegnato in un tirocinio formativo in un salone del piccolo centro catanzarese. È qui che, sotto la guida di Giovanna Russo, accoglie le clienti e coltiva il suo talento. «Mi piacerebbe tanto fare questo lavoro per sempre» racconta Youna che in Egitto ha una sorella parrucchiera che gli ha trasmesso questa passione.
«Quella di Youna è una bella storia - racconta Cristina Cunsolo operatore sociale del centro Sprar di Badolato - ci ha detto di voler fare il parrucchiere. Noi gli abbiamo spiegato che per farlo bisogna studiare e che il percorso è lungo. Ci ha chiesto comunque di fare una esperienza e così ha iniziato a fare il tirocinio che sta andando bene. Facciamo tutto questo grazie al centro per l'impiego di Soverato che ci dà la possibilità di attivare i tirocini per questi ragazzi. Con il progetto possiamo anche dargli un supporto economico e se l'esperienza poi si conclude bene potrebbe sfociare in una assunzione, come è capitato. Allora vorrà dire che avremo fatto una buona integrazione». Intanto Youna a Badolato conduce una vita normale, lavora, studia, seppure con tanta nostalgia di casa e dei suoi affetti che spera di poter riabbracciare presto.