«Vivere qui è da eroi». Per quanto la realtà di Soveria Mannelli sia un unicum tra i paesi di montagna, l’assessore al bilancio, Antonello Maida non riesce a trattenere un’espressione tra il preoccupato e l’indignato. Maida, espressione del Movimento Cinque Stelle, prima di entrare nella giunta guidata dal sindaco dem Michele Chiodo, si è battuto per anni per la sanità del comprensorio montano del Reventino e del Medio Savuto con il Comitato Pro ospedale del Reventino.

Da sinistra, il sindaco Chiodo e gli assessori Maida e Cardamone

25 anni di depauperamenti

«Abbiamo assistito al progressivo depauperamento dei servizi», ribadisce il primo cittadino. E aggiunge: «Un ospedale con un Pronto Soccorso e 20 posti letto a Medicina non è un ospedale». Nella sala giunta il sindaco Chiodo, l’assessore al Bilancio Maida e l’assessore alle Politiche sociali e Sanità, Daniele Cardamone, parlano con LaC News24 di 25 anni di tagli fatti senza raziocinio e, soprattutto, senza l’attivazione di strutture sostitutive per alleviare i disagi e i pericoli.

Tagli velocissimi e attivazione di nuovi servizi lentissime

Il rapporto aperture-chiusure attuato da Regione e Asp è inversamente proporzionale: esiste una lentezza esasperante nell’attivare i servizi e una «velocità supersonica» nel tagliarli. Gli esempi sono diversi. Un decreto del 2015 prevedeva l’apertura di 20 posti di lungodegenza. Le lungaggini burocratiche non l’hanno mai attivata. Così, quando con un successivo decreto si è deciso di cancellarla, non c’era niente da smantellare.
Al contrario, il Laboratorio analisi è stato soppresso anzitempo dall’Asp perché lo prevede la nuova Rete aziendale che ancora non è entrata in vigore.

Un comune che resiste

Dicevamo che Soveria Mannelli rappresenta praticamente un unicum tra le realtà di montane. Qui esiste una propensione all’attività imprenditoriale che ha dato vita ad realtà commerciali e imprenditoriali che danno lavoro a centinaia di persone. Esistono, in particolare, tre imprese, tutte nello stesso comune, conosciute in tutta la Calabria e oltre: la Camillo Sirianni fa arredi scolastici, la Rubbettino è una nota casa editrice e la Profiltec fa profilati. Soveria Mannelli rifiuta l’etichetta di periferia disagiata ma deve resistere controvento rispetto a un’azione politica, spalmata negli anni, che non aiuta.

Le vie di comunicazione

La strada del Medio Savuto che dovrebbe consentire ai paesi del monte Reventino di raggiungere in mezz’ora sia Cosenza che Catanzaro ha tempi biblici. Si attende con trepidazione l’inaugurazione di una galleria in direzione bruzia. Il problema è che mentre l’apertura della via breve procede a rilento, non si ha cura della manutenzione della strada montana, rendendo la viabilità, oltre che lunga anche disagevole.
Il Comune si sta anche battendo per ripristinare la tratta ferroviaria Soveria-Rogliano.

La tac del 1994 e niente pediatri di base

Tornando alla Sanità, mancano i pediatri di base. Tre giorni alla settimana, spiega l’assessore Cardamone, dalle otto alle 14, è disponibile un pediatra in ospedale. Fuori da questi orari, in caso di emergenza o necessità, ci si affida al Pronto Soccorso che dirotta, nei casi più gravi, il bambino a Lamezia Terme.

Il Pronto Soccorso regge grazie a quattro medici cubani. Il problema è la lingua che non rende facile l’interazione con quella fetta di popolazione, magari anziana, che non parla inglese o spagnolo. E, comunque, senza specialisti per le consulenze il risultato è che i pazienti devono essere mandati a Lamezia o a Catanzaro.

La tac è del 1994. Sempre seguendo la logica della lentezza quando c’è da erogare servizi, i fondi per una nuova tac sono stati stanziati ma nulla appare all’orizzonte.
Manca un radiologo stabile. Solo il giovedì viene mandato uno specialista.
Il reparto di Medicina ha 20 posti letto ma il personale è carente.

Lo spopolamento

A Soveria ci sono sale operatorie nuove di zecca che non sono mai state utilizzate perché le attività chirurgiche sono state tagliate subito dopo l’inaugurazione delle sale. Ancora resta l’eco di un reparto di Ostetricia che attirava partorienti da tutta la Calabria. Molti bravi medici sono andati via da qui per fare bene altrove.
«Venticinque anni fa – commenta il sindaco – avevamo tutti i servizi e Soveria serviva tutta l’area del Reventino, del Savuto e della Presila cosentina e catanzarese».
Tutti comuni che oggi arrancano parecchio e si stanno inevitabilmente spopolando. Per quanto Soveria Mannelli resista e si distingua per spinta economica, lo spopolamento dovuto alla denatalità e all’emigrazione si avverte anche qui. «Nel 2022 abbiamo avuto 20 nascite – racconta Chiodo –, nel 2023 13 nascite e nel 2024, 10. Negli ultimi anni abbiamo constato di aver perso 50 abitanti all’anno».
E pensare che per evitare tutto questo basterebbe davvero poco. Basterebbe anche solo che venissero portate a termine infrastrutture già progettate ed erogati servizi già previsti.